Il Napoli di Ancelotti

Mo ti dico io che significa "misurarsi la palla".

Quando tu hai:
1) cambio allenatore, con tutte le incertezze che ne conseguono; 2) squadra esaurita e demotivata dalla consapevolezza che in Italia non si vince, manco con 100 punti; 3) mezza squadra, la parte più importante, pronta a sloggiare, se del caso seguendo il Maestro; 4) tra questi c'è Hamsik che sono due anni che piange per andare in Cina dove, per inciso, il mercato principale è quello invernale; 5) elementi chiave ormai a 32/33 anni.

Quando su queste premesse:

1) Fai il secondo in campionato e poco conta il distacco dai mariuoli, perché di raggiungerli nessuno ci ha mai seriamente pensato. In ogni caso, sono stati presto persi di vista e si guardato più indietro che avanti.

2) Esci dalla CL in un girone infernale, disputato in modo molto più che onorevole, per un goal di differenza reti.

3) Esci ai quarti di EL, il terzo della secolare storia del Napoli, contro una signora squadra come l'Arsenal (il Chelsea lo ha affrontato, mi pare, 5 volte pareggiando 3 e buscandole 2);

4) Esci ai quarti di CI con il Milan, in partita secca disputata fuori casa, in una serata molto particolare, nel miglior momento di quella squadra (debutto di Piatek).

5) Hai iniziato una robusta opera di ringiovanimento inserendo Fabian e Meret, dando maggiori spazi e responsabilità a Zielinsky, proprio grazie alla partenza di Marek. Hai consentito a Milik di misurarsi col campionato per quasi un'intera stagione ed ora vedremo cosa decideranno in proposito.

Hai uno stadio con la sesta o settima media presenze (con l'Arsenal nemmeno 40.000 paganti) ed tutto è un discettare di stagione fallimentare e peana a profusione.

A gennaio è stato commesso il solo errore di lasciare andare via Rog, possibile alternativa ad Allan come interdittore. Hanno fatto affidamento su Diawara per le rotazioni e quello si è stroppiato subito. Fabian è crollato dopo la convocazione in nazionale.

Quanto alla cessione di Marek, che pochi su questo forum stimano quanto il sottoscritto (sono anni che era maltrattato dai tifosi) era due anni che voleva andarsene, il mercato è quello invernale ed è stata montata una vera e propria campagna di stampa affinché ADL lo lasciasse andare anche gratis, per gratitudine. Si è sperato fino alla fine che i cinesi non pagassero.

Il tutto in un quadro pluriennale di rendimento della squadra ben al di sopra di quanto si attendevano gli esperti sulla base di fatturato, tradizione sportiva, potenza economica della proprietà, ricchezza dell'economia del territorio, appeal della città, oggi nel mondo famosa più per Gomorra che per la pizza. Rendimento testimoniato dalla costante partecipazione, credo decennale ormai, alle coppe europee. Alle spalle ci sono Roma e Milano, da anni. Il calcio è l'unica attività in cui ciò è accaduto.

A Napoli c'è un misto di rabbia ed invidia da parte di chi non può "ciucciare" dal Napoli, malcontento alimentato da distruttori per professione ed a pagamento, ignoranza di chi si accoda ai pifferai dell'etere locale, in cui distruttori, rabbiosi ed invidiosi sono egregiamente rappresentati.

Ecco perché, in sintesi (malgrado tutti), i tifosi del Napoli dovrebbero, secondo me, misurarsi la palla.

Ancora con questa storia del secondo posto della tifoseria che meriterebbe naldi, corbelli, con il diritto alla critica che non ci spetta. Partendo dal primo punto, non è il secondo posto ad essere criticato, è il modo in cui il Napoli ci sta arrivando, giocando un girone di ritorno vomitevole accompagnato da due eliminazioni dalle coppe da calci nel sedere. Due anni fa arrivammo terzi e alla fine della stagione eravamo talmente entusiasti da dare voti altissimi al percorso nonostante bisognasse anche fare un preliminare di champions l'anno dopo. Nel primo anno di Benitez lo stesso, terzo posto tra gli applausi ed il sostegno dei tifosi. Motivo? I risultati conseguiti in stagione facevano pensare ad un anno successivo migliore, ad una crescita, la squadra era in crescendo. La stagione che invece si sta concludendo lascia solo macerie, con calciatori con le valigie, una squadra che per molti va ricostruita in molti elementi, calciatori scontenti (Insigne, Allan), altri non integrati (Verdi?) e quella famosa rivalutazione della rosa tanto gettonata dal patron che è andata a farsi fottere. Questa marea di punti interrogativi consegnano il voto negativo alla stagione. Sul secondo punto mi soffermo anche meno, fin quando farò il tifoso avrò l'ambizione di giocarmela, che sia a Lanciano o al Cessum, per vincere. L'ambizione è alla base di ogni successo nello sport. Parlare della storia e di diritti fa molto Medioevo, la terra appartiene alla famiglia Agnelli da secoli e così sarà per sempre, tu sei il figlio del pastore e diventerai pastore, come i tuoi figli, non hai diritto a sfidare i signori. Io, da tifoso, l'idea che la mia società debba provare a farmi uscire dallo stato di "pastore" senza accontentarsi non me la toglie nessuno, rappresenta l'essenza dello sport. Con l'idea del così è e così sempre sarà, il City sarebbe rimasta la squadra scarsa di Manchester, il Psg una squadra con 2 titoli nazionali in tutta la sua storia, il Chelsea non avrebbe mai vinto la Champions. Spero di non offendere nessuno, ma questo discorso del "non ti spetta perché non hai vinto nulla" è tipico dei bimbiminchia tifosi delle strisciate che pensano di dover stare nelle prime 3 perché così è sempre stato, diritto acquisito dalla nascita. Ecco, cerchiamo di distinguerci, il tifoso ha il sacrosanto diritto di sperare che la propria società cresca, acquisisca prestigio, attragga sponsor internazionali, magari giocandosi una coppa europea in modo differente da quanto fatto con l'Arsenal. L'approdo di Ancelotti speravo fosse un passo nella direzione della crescita ed invece resto deluso. Possiamo dirlo o se lo facciamo ci meritiamo Naldi? Detto questo, ieri sera mi sono rivisto Atalanta-Napoli di un girone fa. Stesso difetto di gol sbagliati che abbiamo sottolineato tutti in questi giorni ma eravamo una squadra con i controcoglioni, subito il pareggio dopo aver sprecato 4 palle gol per fare lo 0-2, riprendevamo a giocare e nel finale, con spirito, si vinceva. Quello spirito questa squadra dopo pochi mesi lo ha completamente smarrito e ora dopo il gol di Zapata smette di giocare, si abbatte. Ancelotti non può farci nulla se gli attaccanti falliscono tanti gol, può fare invece molto per spiegarci come mai quella squadra ha perso quell'atteggiamento combattivo. Possiamo dirlo o Del Genio e i suoi seguaci dicono che meritiamo di giocare a Martina Franca?