Karol Wojtyla proclamato beato

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  1. charliedontsurf
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    CITAZIONE (Slux @ 1/5/2011, 18:24) 
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    Contrario all'aborto, all'eutanasia, al divorzio, contrario alle coppie di fatto, con alcuni atteggiamenti di astio verso gli omosessuali, contrario all'uso del preservativo e dei rapporti sessuali prematrimoniali .

    Ne parli come se stessi enumerando colpe, ma trattasi tutti di disvalori contrari al suo credo, alla Bibbia e alla dottrina della Chiesa ... non capisco per quale motivo e per compiacere chi un Papa dovrebbe andare contro la stessa Parola di Dio .
    Per il resto, la sua encomiabile vita, quanti l'hanno seguito e conosciuto, sono testimonianza della grandezza di un Santo, a dispetto di chicchessia s'ostinerebbe a gettare ombre .

    Per me sono colpe, contrarie al mio modo di vedere il mondo, un mondo bigotto mantenuto in questo stato proprio grazie alla chiesa. Poi se si può chiamare encomiabile la vita di chi ha praticamente appoggiato la dittatura di Pinochet...
     
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  2. albio1985
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    Il più grande di tutti. Il Mondo non lo dimenticherà
     
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    Segnalo quest'articolo, dal blog di Piergiorgio Odifreddi

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    Oggi in Piazza San Pietro, alla presenza di un milione di pellegrini festanti, vengono proclamate le virtù eroiche di Karol Vojtyla, alias Giovanni Paolo II. Ricordiamone alcune manifestazioni, per capire meglio che cosa la Chiesa intenda per “eroismo virtuoso”, e per contrastrare con una goccia di razionalità il delirio che circonda questo sensazionale non-evento mediatico.

    4 marzo 1983. All’aeroporto di Managua in Nicaragua Giovanni Paolo II svillaneggia pubblicamente il ministro della Cultura padre Ernesto Cardenal, inginocchiato di fronte a lui in segno di rispetto, per aver accettato di partecipare al governo sandinista. In seguito, in combutta con il cardinal Joseph Ratzinger, combatterà duramente la teologia della liberazione, di cui Cardenal era uno dei principali esponenti, riducendola al silenzio.

    20 febbraio 1987. L’arcivescovo Paul Marcinkus, presidente dello IOR, riceve un mandato di cattura dal tribunale di Milano per il coinvolgimento della banca vaticana nello scandalo del Banco Ambrosiano: lo stesso che porterà alla morte dei bancarottieri Michele Sindona e Roberto Calvi. Il papa fa quadrato attorno al “banchiere di Dio”, noto per aver dichiarato che “non si dirige una banca con le Ave Maria”, e lo lascerà al suo posto fino al pensionamento per i raggiunti limiti di età nel 1997.

    3 aprile 1987. A Santiago del Cile Giovanni Paolo II si affaccia sorridente a salutare la folla dal balcone del Palazzo Presidenziale in compagnia del dittatore Augusto Pinochet, e prega con lui nella cappella del Palazzo: lo stesso in cui nel 1973 era stato assassinato da Pinochet il presidente democraticamente eletto Salvador Allende. In seguito, nel 1993, impartirà al dittatore cileno una benedizione apostolica speciale in occasione delle sue nozze d’oro. E nel 1999, quando Pinochet sarà arrestato in Inghilterra per crimini contro l’umanità, gli manderà un messaggio di solidarietà.

    6 ottobre 2002. Giovanni Paolo II canonizza, dopo averlo già beatificato il 17 maggio 1992, il prete franchista Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei. Paga così il debito nei onfronti della Prelatura della Santa Croce, i cui membri e simpatizzanti l’avevano dapprima eletto al soglio pontificio, e avevano poi sanato i debiti dello IOR, dissanguato dai finanziamenti a Solidarnosc. Alla cerimonia di canonizzazione partecipano, tra gli altri, per loro e nostra vergogna, anche Massimo D’Alema e Valter Veltroni.

    24 marzo 2003. Giovanni Paolo II ricorda con affetto il cardinal Hans Hermann Groer, dimessosi da primate d’Austria nel 1998 per aver abusato sessualmente di circa duemila ragazzi. Recentemente il cardinal Schoenborn ha denunciato la sistematica copertura di Groer e altri violentatori, da parte della curia di Giovanni Paolo II, e in particolare dell’ex segretario di Stato cardinal Sodano e dell’ex segretario particolare del papa cardinal Dziwisz, ma è stato messo a tacere e redarguito ufficialmente da Benedetto XVI.

    30 novembre 2004. Giovanni Paolo II abbraccia pubblicamente padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Dio, nella fastosa e festosa celebrazione dei suoi sessant’anni di sacerdozio, e lo omaggia per “un ministero sacerdotale colmo dei doni dello Spirito Santo”. Dimentica di dire che per mezzo secolo il prete ha sistematicamente violentato seminaristi e fedeli, e ha convissuto regolarmente e contemporaneamente con quattro donne, da cui ha avuto cinque figli, che ha sia violentato che portato in udienza dal Papa.

    Novello beato Giovanni Paolo II, se questi sono esempi delle tue virtù eroiche, ti preghiamo umilmente: non intercedere per noi! Prega piuttosto per te stesso, affinchè il tuo Dio ti perdoni, se può.

     
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    NEL SALUTO DAL BALCONE GIOVANNI PAOLO II FU INGANNATO DA PINOCHET

    Il ricordo del Cardinale Tucci: “Ci prese tutti in giro”

    CITTA' DEL VATICANO, martedì, 22 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Giovanni Paolo II non avrebbe mai voluto affacciarsi a fianco di Augusto Pinochet dal balcone del Palazzo della Moneda, nel 1987, ma venne ingannato dal dittatore cileno.
    E' quanto ha raccontato il Cardinale Roberto Tucci, 88 anni, che allora era l'organizzatore dei viaggi papali all'estero, in una intervista a “L'Osservatore Romano” nella quale rivela il dietro le quinte di quell'episodio che allora scosse l'opinione pubblica in un momento in cui in Cile gli oppositori venivano torturati e assassinati.
    Il porporato gesuita ha confessato di non poter dimenticare “il volto di Wojtyla quando si accorse del tiro che gli giocò Pinochet”.
    “Lo fece affacciare con lui al balcone del palazzo presidenziale, contro la sua volontà. Ci prese tutti in giro”, ha esclamato.
    “Noi del seguito fummo fatti accomodare in un salottino in attesa del colloquio privato. Secondo i patti - che avevo concordato su precisa disposizione del Papa - Giovanni Paolo II e il presidente non si sarebbero affacciati per salutare la folla”.
    “Wojtyla era molto critico nei confronti del dittatore cileno – ha rivelato il Cardinale Tucci – e non voleva apparire accanto a lui. Io tenevo sempre d'occhio l'unica porta che collegava il salottino, dove eravamo noi del seguito, alla stanza nella quale erano il Papa e Pinochet. Ma con una mossa studiata li fecero uscire da un'altra porta”.
    “Passarono davanti a una grande tenda nera chiusa - ci raccontò poi il Papa furioso - e Pinochet fece fermare lì Giovanni Paolo II, come se dovesse mostrargli qualcosa”.
    Successivamente, “la tenda fu aperta di colpo e il Pontefice si ritrovò davanti il balcone aperto sulla piazza gremita di gente. Non poté ritrarsi, ma ricordo che quando si congedò da Pinochet lo gelò con lo sguardo”.
    Al contrario, ha ricordato il Cardinale Tucci, il presidente argentino Raúl Alfonsín “fu più rispettoso, e non pretese assolutamente di comparire al suo fianco”.
    “In Africa invece re, dittatori e governanti corrotti lo tiravano da tutte le parti per sfruttarne l'immagine – ha detto –. Lui lo sapeva, ma era uno scotto da pagare per incontrare la gente. Ne era addolorato, ma sopportava. Con noi poi si sfogava. E quando parlava non risparmiava le denunce”.
    Il porporato, che è stato anche direttore della rivista “La Civiltà Cattolica” e direttore generale della “Radio Vaticana”, ha poi parlato dei tanti viaggi programmati e mai realizzati.
    Come quello che il Papa voleva compiere a Sarajevo durante la guerra, nel 1994. “Quando compii il sopralluogo con Alberto Gasbarri - attuale direttore amministrativo della Radio Vaticana e organizzatore dei viaggi papali fuori d'Italia - ci costrinsero a indossare il giubbotto antiproiettile. Era troppo pericoloso e quasi impossibile garantire l'assoluta sicurezza”.
    “Ricordo con dispiacere invece il fallimento della visita ad Hong Kong – ha continuato –. Il Cardinale John Baptist Wu Cheng-chung, Vescovo dal 1975, mi manifestò le sue perplessità. Hong Kong aveva ancora la sua autonomia, ma la presenza del Papa poteva essere interpretata come un atto scortese nei confronti di Taiwan: eravamo nel 1994, alla vigilia del passaggio di Hong Kong alla Cina, avvenuta nel 1997”.
    “Altra delusione fu il fallimento del viaggio che il Papa voleva fare in Iraq dopo la guerra del Golfo. Ricordo che raggiungemmo una base militare in aereo in piena notte. Poi sei ore di macchina sino a Baghdad. Siamo stati tre giorni a discutere con due vice-ministri degli Esteri, i quali sostenevano che il Papa non aveva capito niente, perché Abramo era musulmano”.
    “Alla fine ci dissero che il Papa nella terra di Abramo, cioè nel sud dell'Iraq, ai confini con l'Iran, avrebbe rappresentato un rischio molto serio per possibili attentati, dei quali avrebbero poi incolpato gli iracheni”.
    Il Cardinale Tucci ha quindi parlato dei mancati incontri con il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II.
    “La prima volta quando il Papa doveva recarsi in Austria. Per volontà della Santa Sede organizzai un incontro con il Patriarca di Mosca Alessio II, perché padre Pierre Duprey, allora segretario dell'attuale Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, aveva sondato il terreno e sembrava che i tempi fossero maturi”.
    “C'erano state trattative e avevano deciso che a Vienna avrebbero potuto incontrarsi. Preparai tutto nei minimi dettagli – ha ricordato –. Avevamo scelto il monastero cistercense della Santa Croce. Ma pochi giorni prima il Patriarcato di Mosca ci fece sapere che l'incontro non ci sarebbe stato”.
    “Il motivo, ci dissero, era il cattivo trattamento riservato in Ucraina dai cattolici agli ortodossi per il recupero delle loro chiese, un pretesto”.
    “La stessa cosa accadde in occasione della visita a Pannonhalma, in Ungheria, nel 1996. Anche quella volta era tutto pronto, ma poi vennero poste ulteriori condizioni e saltò tutto”.
    Il Cardinale Tucci ha quindi accennato alla sua amicizia con Giovanni XXIII, che lo scelse come perito durante il Concilio Vaticano II, richiamando un aneddoto: una udienza concessagli dal Papa alla vigilia del famoso congresso della Democrazia cristiana nel gennaio del 1962 a Napoli, nel corso del quale Aldo Moro convinse l'intero gruppo dirigente del partito sulla necessità di un'alleanza con il Partito Comunista Italiano.
    “Durante l'incontro – ha detto il porporato – il Pontefice mi ripetè una cosa che mi aveva già confidato durante il primo dei nostri incontri, cioè che non desiderava occuparsi delle cose dell'Italia e avrebbe voluto che la Segreteria di Stato fosse molto cauta nelle questioni italiane”.
    “Mi disse che non si intendeva di politica e, in ogni caso, pensava che il Papa, appartenendo alla Chiesa universale, non dovesse essere coinvolto in questioni particolari riguardanti l'Italia”, ha continuato.
    “A proposito delle divisioni interne alla Democrazia cristiana, aggiunse - credo riferendosi alla sinistra - che andavano comunque rispettati anche quelli che non erano, per così dire, sulle posizioni più accettabili, perché si trattava comunque di persone che difendevano le loro idee in buona fede”.
    “Io non me ne intendo – disse Giovanni XXIII – ma francamente non capisco perché non si possa accettare la collaborazione di altri che hanno un'ideologia diversa per fare cose in sé buone, purché non vi siano cedimenti dottrinali'”.
    “Capii così che Moro avrebbe avuto via libera – ha affermato il Cardinale Tucci –. Penso anzi che allo statista venne comunicata questa posizione del Papa perché, conoscendo la sua fede, non credo che avrebbe proceduto altrimenti su quella strada”.

     
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    Un grande, forse nel bene il più grande del secolo scorso. Punto di vista personale.
     
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    Aldilà del ruolo che ha ricoperto penso che la vera impresa che è riuscito a compiere è riunire milioni di giovani da tutto il mondo che inneggiano il suo nome in questo mondo che ormai vede i giovani riunirsi solo per bere drogarsi o magari stuprare una povera ragazza.
    Non sono un estimatore della chiesa e della sua ipocrisia, ma quest'uomo aveva quel qualcosa in più e merita di essere onorato.
     
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  8. charliedontsurf
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    CITAZIONE (Andrea. andx @ 1/5/2011, 22:20) 
    Giovanni Paolo II non avrebbe mai voluto affacciarsi a fianco di Augusto Pinochet dal balcone del Palazzo della Moneda, nel 1987, ma venne ingannato dal dittatore cileno.

    Balcone?
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    Oppure le lettere mandate da Wojtila per le nozze d'oro:
    CITAZIONE
    «Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale.
    Giovanni Paolo II.»

    Ognuno è libera di pensarla come vuole, può essere un santo, può essere stato il miglior Papa dell'intera storia cristiana, ma personalmente l'ho vista come una persona molto contradditoria ed ambigua, in un periodo storico che ancora non ha rivelato tutti i suoi lati.
     
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    CITAZIONE (AZZURLION @ 1/5/2011, 22:58) 
    Aldilà del ruolo che ha ricoperto penso che la vera impresa che è riuscito a compiere è riunire milioni di giovani da tutto il mondo che inneggiano il suo nome in questo mondo che ormai vede i giovani riunirsi solo per bere drogarsi o magari stuprare una povera ragazza.
    Non sono un estimatore della chiesa e della sua ipocrisia, ma quest'uomo aveva quel qualcosa in più e merita di essere onorato.

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    CITAZIONE (charliedontsurf @ 2/5/2011, 02:07) 
    CITAZIONE (Andrea. andx @ 1/5/2011, 22:20) 
    Giovanni Paolo II non avrebbe mai voluto affacciarsi a fianco di Augusto Pinochet dal balcone del Palazzo della Moneda, nel 1987, ma venne ingannato dal dittatore cileno.

    Balcone?

    Oppure le lettere mandate da Wojtila per le nozze d'oro:
    CITAZIONE
    «Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale.
    Giovanni Paolo II.»

    Ognuno è libera di pensarla come vuole, può essere un santo, può essere stato il miglior Papa dell'intera storia cristiana, ma personalmente l'ho vista come una persona molto contradditoria ed ambigua, in un periodo storico che ancora non ha rivelato tutti i suoi lati.

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  11. fabio16
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    Uomo di grande carisma. Luci ed Ombre, ma bisogna rendersi conto di quanto sia una Papa un uomo di potere, ed è inevitabile che non sia tutto chiaro.. Perfettamente d'accordo con Charles che è stato papa in un momento storico che deve ancora spiegare molte cose al mondo.

    p.s Fantastica questa paranoia di Slux di dare commenti positivi e negativi a tuttti i partecipanti di questa conversazione.
     
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  12. Dani.26
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    CITAZIONE (AZZURLION @ 1/5/2011, 22:58) 
    Aldilà del ruolo che ha ricoperto penso che la vera impresa che è riuscito a compiere è riunire milioni di giovani da tutto il mondo che inneggiano il suo nome in questo mondo che ormai vede i giovani riunirsi solo per bere drogarsi o magari stuprare una povera ragazza.
    Non sono un estimatore della chiesa e della sua ipocrisia, ma quest'uomo aveva quel qualcosa in più e merita di essere onorato.

    :tiadoro:
     
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  13. Neapolis79
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    http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/...ee-di-un-beato/

    Uno dei personaggi più ambigui e negativi del secolo, altro che beato e santo.
    Non credo in dio ma concepisco che si possa credere, ma andare appresso a certe istituzioni davvero non lo capisco.
     
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  14. Dani.26
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    istituzioni?

    Giovanni Paolo II, per me come per milioni e milioni di persone, è stato un esempio. Io mi sono avvicinato alla cristianità grazie a lui, che nei momenti piu bassi e sporchi della mia vita, quando non avevo nessun essere umano che mi accettasse, mi ha fatto capire che esiste qualcuno che mi ama per quello che sono. Sono i suoi insegnamenti che mi hanno spinto ad abbandonare la strada del "sistema" nella quale stavo entrando, se oggi riesco a perdonare un torto, se quando mi sono trovato faccia a faccia con le sofferenze della mia vita mi sono affidato alla preghiera e non alla droga, se sono riuscito a diventare una persona migliore quale oggi sento di essere. E i milioni di giovani che lo hanno seguito dimostrano che evidentemente la mia storia non è un caso singolo. Per cui sicuramente mi perdonerete se del balcone di Pinochet mi importa piu o meno un cazzo.
     
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  15. Neapolis79
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    Esempio?

    Fosse solo Pinochet il problema, e comunque appoggiare un criminale (e che criminale !), sapendo che era tale, non fa onore a nessuno.
    Dici che non te ne importa di Pinochet perché il papa ti ha aiutato nella tua sofferenza...ma della sofferenza dei cileni torturati e scomparsi non ce ne fotte un cazzo, giusto.L'appoggio del papa non è un piccolo appoggio, è più o meno sinonimo di impunità a livello internazionale, appunto perché il papa è un'ISTITUZIONE che ha molto potere.
    Comunque liberi di ispirarvi ad una persona che, fra tante altre squallide cose, ha simpatizzato con criminali, coperto pedofili,si è ostinato ad andare contro il preservativo e si è messo in mezzo alle relazioni internazionali ed i suoi giochi sporchi che hanno addirittura portato a colpi di Stato contro governi ELETTI DEMOCRATICAMENTE.
    Ma di quale esempio stiamo parlando? O ignorate i FATTI o siete in malafede.
    Quando si affrontano certi argomenti è palese che certa gente perde proprio l'uso della ragione e dell'obbiettività.Se un pincopallino qualsiasi avesse fatto un decimo di cio' che ha fatto quel papa sarebbe schifato dai più, giustamente.

    Comunque ad ognuno i suoi valori,ci sono anche persone che hanno dato un senso alla loro vita seguendo Mussolini.

    Edited by Neapolis79 - 2/5/2011, 15:50
     
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67 replies since 1/5/2011, 10:04   1083 views
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