LE POESIE PREFERITE DAL FORUM

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  1. Palefierro
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    CITAZIONE (goonda60 @ 16/4/2014, 22:18) 
    Nelle prime pagine ci sono solo poesie, poi è naturale che andando avanti negli anni, la discussione esiste da 9 anni, è sempre più difficile trovarne di nuove, si corre il rischio di ripetere sempre le stesse, perciò si è allargato il discorso anche agli aforismi, che sono un concentrato del pensiero di quello che è comunque un poeta... ;)

    Grazie!
     
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  2. Palefierro
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    Io amo la poesia, ma non l' ho mai coltivata tantissimo perchè ho molti interessi e molti impegni, e la poesia richiede una bella attenzione, a mio parere.
    Tuttavia, per quel po' che conosco, ho le idee abbastanza chiare: penso di poter dire che le mie poesie preferite sono "La preghiera" di Ungaretti, "Il viaggio" di Baudelaire e "I limoni" di Montale.
    Ma visto che si tratta di autori molto famosi, che si studiano anche a scuola e che si trovano facilmente in libreria ma anche su internet, qua vi propongo qualche cosa di un contemporaneo ancora poco noto ma che a me non dispiace affatto, Paolo Sentinelli:

    CITAZIONE
    Canto muliebre della redenzione

    Eccomi qua, seduta a contare le stelle
    degli alberghi del centro di Roma
    (non distrarmi, se no
    devo ricominciare).
    Non è facile immaginare una vita migliore,
    nei viali riarsi dai motori e dai ladri
    la ragione ce l' ha
    chi possiede un furgone.
    Ma io non so dire di no al mio parroco indiano
    che ogni domenica mi vuole a cantare
    (ho una voce però
    ogni tanto stonata)
    Oggi sarai con me in Paradiso

    CITAZIONE
    Reverie

    Ecco, ti lascio i miei soldi,
    i miei libri, gli armadi,
    i pensieri occultati,
    la teiera che fischia
    quando scende la sera
    e ci ricorda che abbiamo perso.
    Parto. Ho assunto qualcuno
    che gestisca gli affari:
    un postino efficiente
    che porti ai vicini
    gli auguri di Natale,
    una catechista che m' insegni a vivere.
    Ieri sorseggiavo del vino,
    sul terrazzo, e guardavo
    una sposa sorridere
    allo sposo e al fotografo:
    celebravano insieme
    la sacralità di un ristorante

    CITAZIONE
    Retrogusto

    L' antiquario sorrideva ai passanti;
    ecco la scrivania di mio zio,
    venite a comprarla,
    guardate che intarsi:
    senza dubbio fine Ottocento.

    Ne bevve d' inchiostro,
    seduto, la sera,
    e la candela che tremava
    sui versi d' amore.

    Quante parole da collezionista
    chiuse dentro un cassetto!
    Ma plus grande deference
    pour vous, madame,
    se volete accendeteci il fuoco.

    Ne ha alzate di gonne,
    la mano veloce,
    e la lingua che tremava
    sui versi d' amore.

    CITAZIONE
    Non incontro più
    (sono morte o hanno
    comprato una lavatrice?)
    quelle donne campestri
    con i panni in testa
    venire su dal fontanile
    e aggirarsi tra le rovine.

    E poi la mia preferita:

    CITAZIONE
    Se potessi parlare, vi direi Amen
     
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  6. Palefierro
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    Una delle mie poesie preferite:

    La preghiera

    CITAZIONE
    Come dolce prima dell’uomo
    Doveva andare il mondo.

    L’uomo ne cavò beffe di demòni,
    La sua lussuria disse cielo,
    La sua illusione decretò creatice,
    Suppose immortale il momento.

    La vita gli è di peso enorme
    Come liggiù quell’ale d’ape morta
    Alla formicola che la trascina.

    Da ciò che dura a ciò che passa,
    Signore, sogno fermo,
    Fa’ che torni a correre un patto.

    Oh! rasserena questi figli.

    Fa’ che l’uomo torni a sentire
    Che, uomo, fino a te salisti
    Per l’infinita sofferenza.

    Sii la misura, sii il mistero.

    Purificante amore,
    Fa’ ancora che sia la scala di riscatto
    La carne ingannatrice.

    Vorrei di nuovo udirti dire
    Che in te finalmente annullate
    Le anime s’uniranno
    E lassù formeranno,
    Eterna umanità,
    Il tuo sonno felice.

    Giuseppe Ungaretti
     
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  8. Êccentrico ë PrêcipitÕšõ
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    CITAZIONE (barbie71 @ 23/5/2014, 14:55) 
    Me sceto 'a matina
    cu ll'uocchie te cerco addò staje; duorme ...
    vicino a me a suonno chino
    te guardo: si bella!
    Cu st'uocchie 'nchiuse,
    cu stu pizzo 'a riso
    si tale e quale a n' angelo
    che sonna 'o paraviso.

    Essa - Antonio de Curtis.


    (IMG:http://i62.tinypic.com/vra73p.jpg)

    questa del dipinto sono io...è incredibile...solo più bionda

    barbarella lo sai che ho un debole per i capelli rossi...
    quindi il dipinto è stupendo così...

    poi tu sei uguale al dipinto?.....che fai stasera hahahahaha


    :yatta: :yatta: :yatta: :confuse: :confuse: :confuse: :confuse:
     
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  9. Êccentrico ë PrêcipitÕšõ
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    CITAZIONE (barbie71 @ 23/5/2014, 15:19) 
    più scarna in volto...per il resto identica

    ufficialmente allora sono innamorato di barbarella ahahhah

    a che ora passo stasera ???

    hi hi hi
     
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    CITAZIONE (barbie71 @ 18/6/2014, 10:43) 
    Il testo della poesia ”Ride la gazza, nera sugli aranci” di Salvatore Quasimodo.

    Forse è un segno vero della vita:
    intorno a me fanciulli con leggeri
    moti del capo danzano in un gioco
    di cadenze e di voci lungo il prato
    della chiesa. Pietà della sera, ombre
    riaccese sopra l’erba così verde,
    bellissime nel fuoco della luna!
    Memoria vi concede breve sonno:
    ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo
    per la prima marea. Questa è l’ora:
    non più mia, arsi, remoti simulacri.
    E tu vento del sud forte di zàgare,
    spingi la luna dove nudi dormono
    fanciulli, forza il puledro sui campi
    umidi d’orme di cavalle, apri
    il mare, alza le nuvole dagli alberi:
    già l’airone s’avanza verso l’acqua
    e fiuta lento il fango tra le spine,
    ride la gazza, nera sugli aranci.


    (IMG:http://www.si24.it/wp-content/uploads/2014...e-parafrasi.jpg)

    che meraviglia ,non la conoscevo...

    Non c'entra niente con le poesie, ma ho trovato stupendo questo commento... :woot:

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    Sono legatissimo a questa poesia.

    If- Kipling
    «
    If you can keep your head when all about you
    Are losing theirs and blaming it on you;
    If you can trust yourself when all men doubt you,
    But make allowance for their doubting too:
    If you can wait and not be tired by waiting,
    Or being lied about, don't deal in lies,
    Or being hated, don't give way to hating,
    And yet don't look too good, nor talk too wise;

    If you can dream—and not make dreams your master;
    If you can think—and not make thoughts your aim,
    If you can meet with Triumph and Disaster
    And treat those two impostors just the same:
    If you can bear to hear the truth you've spoken
    Twisted by knaves to make a trap for fools,
    Or watch the things you gave your life to, broken,
    And stoop and build 'em up with worn-out tools;

    If you can make one heap of all your winnings
    And risk it on one turn of pitch-and-toss,
    And lose, and start again at your beginnings
    And never breathe a word about your loss:
    If you can force your heart and nerve and sinew
    To serve your turn long after they are gone,
    And so hold on when there is nothing in you
    Except the Will which says to them: "Hold on!"


    If you can talk with crowds and keep your virtue,
    Or walk with Kings—nor lose the common touch,
    If neither foes nor loving friends can hurt you,
    If all men count with you, but none too much:
    If you can fill the unforgiving minute
    With sixty seconds' worth of distance run,
    Yours is the Earth and everything that's in it,
    And—which is more—you'll be a Man, my son!
    »

    Se-Kipling
    «
    Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
    la perdono, e te ne fanno colpa.
    Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
    tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
    Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
    O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
    O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
    Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

    Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
    Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
    Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
    E trattare allo stesso modo questi due impostori.
    Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
    Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
    O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
    E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

    Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
    E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
    E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
    senza mai far parola della tua perdita.
    Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
    nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
    E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
    Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

    Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
    O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
    Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
    Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
    Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
    Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
    Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
    E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
    »
     
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  13. Êccentrico ë PrêcipitÕšõ
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    CITAZIONE (barbie71 @ 10/7/2014, 11:06) 

    Andare a caccia di ricordi non è mai un bell'affare. Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.

    Giorgio Faletti


    (IMG:https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hph...440362510_n.jpg)

    sai cosa è successo a me nel tempo....come forma di difesa....personale....i ricordi belli ....sono diventati bellissimi e indelebili riesco sempre a catturarli....mentre quelli brutti sono diventati alquanto edulcorati nel ricordo....fanno male ....ma li ricordo con uno sfondo di dolcezza amara....almeno penso .... li ho vissuti mi hanno fatto male ma oggi il tempo è passato e tutto ha avuto un suo percorso...e sono qui dentro di me ...ed oggi qui...a ricordarli...
    almeno in questo modo sono riuscito ad esorccirzarli in qualche modo....di mio padre ... penso sempre che è li davanti alla porta che mi aspetta sorridente un pò come nella poesia di ivan graziani lugano addio...
    Ed io pensavo a casa mio padre fermo sulla spiaggia, (io lo immagino sull'uscio della porta che mi aspetta)
    le reti al sole i pescherecci in alto mare,
    conchiglie e stelle le bestemmie e il suo dolore.
     
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  14. Palefierro
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    CITAZIONE (barbie71 @ 20/9/2014, 09:42) 
    La pioggia nel pineto è una lirica composta fra luglio e agosto 1902 da Gabriele D'Annunzio che con grande abilità crea una sequenza sonora, attraverso l’uso della lingua e della retorica, che richiama ed esalta il ritmo della pioggia sulla vegetazione. Regala così un'immagine raffinatissima e suggestiva di un'atmosfera naturale che provoca un susseguirsi di sensazioni uditive, visive, olfattive e tattili. La poesia, infatti, è una sinfonia musicale perché il poeta sceglie le parole non tanto per il loro significato quanto per il loro suono, per creare la suggestione di una musica. La natura accoglie i due protagonisti, il poeta ed Ermione (Eleonora Duse) e li avvolge fino a provocare in loro una metamorfosi che li porta a perdere l'umanità per trasformarsi in elementi vegetali, ritrovando finalmente se stessi.

    (IMG:www.caffeinamagazine.it/images/new/2/pineto2.jpg)

    La pioggia nel pineto
    di Gabriele D'Annunzio

    Taci. Su le soglie
    del bosco non odo
    parole che dici
    umane; ma odo
    parole più nuove
    che parlano gocciole e foglie
    lontane.
    Ascolta. Piove
    dalle nuvole sparse.
    Piove su le tamerici
    salmastre ed arse,
    piove su i pini
    scagliosi ed irti,
    piove su i mirti
    divini,
    su le ginestre fulgenti
    di fiori accolti,
    su i ginepri folti
    di coccole aulenti,
    piove su i nostri volti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggieri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    t'illuse, che oggi m'illude,
    o Ermione.

    Odi? La pioggia cade
    su la solitaria
    verdura
    con un crepitío che dura
    e varia nell'aria
    secondo le fronde
    più rade, men rade.
    Ascolta. Risponde
    al pianto il canto
    delle cicale
    che il pianto australe
    non impaura,
    nè il ciel cinerino.
    E il pino
    ha un suono, e il mirto
    altro suono, e il ginepro
    altro ancóra, stromenti
    diversi
    sotto innumerevoli dita.
    E immersi
    noi siam nello spirto
    silvestre,
    d'arborea vita viventi;
    e il tuo volto ebro
    è molle di pioggia
    come una foglia,
    e le tue chiome
    auliscono come
    le chiare ginestre,
    o creatura terrestre
    che hai nome
    Ermione.

    Ascolta, ascolta. L'accordo
    delle aeree cicale
    a poco a poco
    più sordo
    si fa sotto il pianto
    che cresce;
    ma un canto vi si mesce
    più roco
    che di laggiù sale,
    dall'umida ombra remota.
    Più sordo e più fioco
    s'allenta, si spegne.
    Sola una nota
    ancor trema, si spegne,
    risorge, trema, si spegne.
    Non s'ode voce del mare.
    Or s'ode su tutta la fronda
    crosciare
    l'argentea pioggia
    che monda,
    il croscio che varia
    secondo la fronda
    più folta, men folta.
    Ascolta.
    La figlia dell'aria
    è muta; ma la figlia
    del limo lontana,
    la rana,
    canta nell'ombra più fonda,
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su le tue ciglia,
    Ermione.

    Piove su le tue ciglia nere
    sìche par tu pianga
    ma di piacere; non bianca
    ma quasi fatta virente,
    par da scorza tu esca.
    E tutta la vita è in noi fresca
    aulente,
    il cuor nel petto è come pesca
    intatta,
    tra le pàlpebre gli occhi
    son come polle tra l'erbe,
    i denti negli alvèoli
    con come mandorle acerbe.
    E andiam di fratta in fratta,
    or congiunti or disciolti
    (e il verde vigor rude
    ci allaccia i mallèoli
    c'intrica i ginocchi)
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove su i nostri vólti
    silvani,
    piove su le nostre mani
    ignude,
    su i nostri vestimenti
    leggieri,
    su i freschi pensieri
    che l'anima schiude
    novella,
    su la favola bella
    che ieri
    m'illuse, che oggi t'illude,
    o Ermione.

    Bellissima, comunque hai messo la foto di un abete, l'unica pianta non citata da D'Annunzio, ahahah!
     
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