Aurelio De Laurentiis

si, il calcio a 40 giocatori con 2 allenatori
l'ennesimo attacco ai procuratori (già è bravo di suo sul mercato)
Avevo scoperto halaand
l'attacco ad infantino
ecc,,,
dai, ricoverate lui e chi lo difende

a voi
LONDRA - L'importanza della Superlega, gli agenti “cancro del calcio”, il “salary cap” inaccettabile, la Juventus "che non dovrebbe far parte del mondiale per Club dell’anno prossimo”, il guaio dei fondi nel calcio, la tentazione di avere due allenatori contemporaneamente per la stessa squadra.

Aurelio De Laurentiis non passa di certo inosservato al festival “Business of Football 2024” del Financial Times. Nel corso del suo intervento in un hotel del quartiere di Mayfair a Londra, il presidente del Napoli ha commentato lo stato attuale del calcio e di quello che potrebbe essere il futuro di questo sport: “Sì, sono un visionario. E tutto quello che ho detto in passato è accaduto”.


L’attacco alle istituzioni del calcio
De Laurentiis inizia attaccando le attuali istituzioni del calcio italiano ed europeo: “Io vedo il calcio come intrattenimento, mentre oggi abbiamo una industria schiava di alcune istituzioni. Che nel vestito del comando hanno limitato lo sviluppo di questo sport, sempre più indebitato e meno amato soprattutto dei giovanissimi. E schiavo della pirateria che non ha mai saputo dominare”.

Il patron del Napoli si concentra proprio sulle nuove generazioni: "I giovani giudicano il calcio vecchio, statico, non spettacolare, lento”. Poi l’attacco al presidente della Fifa, Gianni Infantino: “Non si preoccupa delle conseguenze di chiamare un fuorigioco alla fine dell’azione. E se qualcuno si fa male, chi mi ripaga i danni, Infantino? È l'idiozia più totale”.

Un calcio gratis per tutti
Poi un altro affondo: "Il calcio è malato perché si iscrivono club che non hanno requisiti e quindi non c’è crescita. Se tutti hanno debiti, non bastano nemmeno i soldi promessi dalla Uefa. Il sistema non è sostenibile e si gioca troppo, così si inflaziona tutto”. E quindi come si fa? "Se oggi vuoi recuperare pubblico, devi andare free on air, calcio gratis per tutti, ma devi essere imprenditore che possa raccogliere una gigantesca pubblicità che possa portare 50-100 miliardi. Poi servono stadi nuovi e funzionali, come si è fatto qui in Inghilterra, non le strutture fatiscenti che ci sono in Italia”.


Le riprese televisive
Inoltre, anche la resa del calcio in tv non piace a De Laurentiis: “Il regista delle partite lo voglio scegliere io: nella F1 vedo qualunque dettaglio, mi emoziono, partecipo. Questo non avviene nel calcio. Per esempio, il migliore per me è il regista che ha curato la finalissima dell’ultimo mondiale tra Argentina e Francia. Invece noi giochiamo la finale di coppa Italia all’Olimpico di Roma, addirittura con una pista di atletica intorno. Questi sono vette di incapacità che hanno fatto invecchiare il calcio. Bisogna fermarci e pensare”.

Altre riforme che chiede il presidente del Napoli: “Il tempo effettivo, per esempio. Chissà quando ci si arriverà, come negli altri sport. Il cartellino giallo mi fa tenerezza, quello rosso poi mi fa rabbia. È sbagliato espellere un allenatore, ma io ti mando a quel paese!”. E il salary cap? “Non è accettabile, perché si appiattirebbe tutto”.

"Agenti cancro del calcio”
Poi De Laurentiis dichiara che “gli agenti sono un cancro del calcio. Non capisco come non si possa liberalizzare il numero di anni per un calciatore: io farei contratti di minimo otto anni. Quando hai un contratto di 5 anni, l’agente va a prendersi quel calciatore con una situazione familiare non eccezionale, foraggiando genitori e parenti, se lo portano dalla loro parte. Dopo due anni arriva un altro agente e ti chiedono sempre più soldi. Quando scoprii Haaland al Salisburgo, lo volevo comprare per 50 milioni. Raiola mi prese da parte e mi fece: “Non le dire queste cose, ho già provveduto io". Mino era ineccepibile come agente, ma faceva il suo lavoro...”.


I fondi non fanno il bene del calcio
I fondi speculativi nel calcio, un altro problema per il grande capo del Napoli: “I fondi sanno di calcio? Secondo me no. Ce ne sono tanti qui in platea? Mi dispiace per loro. Il fondo ha un concetto di financing, io di economics. Se ho un buon progetto, la banca mi finanzia. Sarei fesso se mi facessi sottrarre redditualità da un fondo, che vuole ottenere solo guadagni mentre io faccio investimenti, sostengo i tifosi, mi prendo dei rischi etc. Preferisco guadagnare io”.

La Superlega e i due allenatori
Capitolo Superlega: "I club si devono dare una svegliata sui bilanci, per avere un mercato sostenibile. Una città che ha 50mila abitanti e che nello "stadio virtuale" ha 1500 viewer abbassa l'interesse nel calcio italiano. Invece, bisogna far sì che tutti ci vogliano vedere. Dieci anni fa proposi il campionato europeo, che deve affiancarsi a quello italiano. Prevedo squadre con 40 giocatori e due allenatori: uno che mi faccia campionato e competizioni nazionali e l’altro quelle europee. Non mi sono mai piaciute le palline del sorteggio di Montecarlo, io voglio sfidare tutti. Sono stato sorpreso positivamente dalla sentenza della Corte Europea che vuole sottrarre lo scettro dell'unicità alle istituzioni calcistiche esistenti. Possibile una Superlega nel 2025? Chi vivrà vedrà”.

La Juve e il mondiale per club
Ultima stilettata alla Juventus: "Mi dispiace per Calvo”, Chief Football Officer della Juventus, “perché l’anno scorso sono stati estromessi dalle coppe europee. Fermo restando che questa altra competizione ci creerà moltissimi problemi per il campionato nazionale, spero che il Napoli arrivi al nuovo Mondiale per club. Siamo vicini a raggiungere l'obiettivo, ma se ci andasse la Juve… visto quanto accaduto l’anno scorso, la Juve non dovrebbe essere neanche ammessa al campionato del mondo per club”.