ENZO CASERTANO

Enzo Casertano : bisogna essere grandi attori per fare i caratteri!


Appena si effettua la connessione in internet, sul lato destro dello schermo compare la solita pubblicità e si nota un frate: embè ecco l’attore Enzo Casertano, frate per una nota rete telefonica . Si accende la televisione e si vede sulle reti nazionali. Oggi lo incontriamo ! Il suo personaggio di frate è un tormentone mediatico e di internet ; da giugno chiunque apre il computer : voilà Enzuccio , per gli amici. Dal 15 ottobre è in scena al Teatro dei Servi a Roma con il carismatico collega Roberto D’Alessandro e un cast delle grandi occasioni, Maria Lauria e Maria Cristina Fioretti, nello spettacolo : “ Una casa di pazzi”. Classe 1970, napoletano doc, professione attore, viso simpatico, alterna sagacemente da sempre teatro con fiction, cinema e pubblicità.

La sua formazione?

Ho frequentato a Napoli l’accademia napoletana di teatro, una delle tante scuole nate nella mia città negli anni ’80, fondata dall’attore caratterista Armando Marra poi, all’interno della scuola abbiamo formato un gruppo tra gli allievi, come si fa solitamente, un gruppo di musica e teatro e facevamo delle serate tra canto popolare e scenette. Studiando e facendo esperienza abbiamo fondato un gruppo teatrale i Telmosia e facevamo teatro di strada e spettacoli in teatri off : divertimento, duro lavoro e crescita attoriale. Ci siamo poi sciolti e ognuno è andato per la sua strada.

Perché attore? Viene da una famiglia di artisti?

No, vengo da una famiglia di pasticcieri, però mio padre da giovane cantava!

Perché decide di frequentare una scuola di teatro?

Eh! Non lo so, da piccolo faceva quello che fanno tutti i bambini, le imitazioni. Dopo questa accademia, ho cominciato subito a lavorare in compagnia, sempre con Marra, avevo vent’anni: spettacoli su Pulcinella, commedia dell’arte e tanti altri lavori. Dalla scuola alla vita professionale, ricordo un’esperienza di lavoro con il trio San Carlino, era un gruppo molto famoso a Napoli dove lavorai sulla commedia dell’arte. Dopo questo percorso un mio amico mi disse che c’erano i provini con Aldo Giuffré, andai e feci un regolare provino, fui scelto e da lì è cominciata la mia carriera professionale! Un grande maestro per me , un grandissimo che mi ha insegnato la disciplina, anche se è stata sempre innata in me, cioè sono sempre stato puntuale, sono sempre arrivato in orario a teatro, ho sempre avuto rigore e semplicità nel recitare.

Il modo naturalistico recitativo napoletano o il modo naturalistico recitativo italiano?

No, non credo ci sia una differenza! L’importante è trovare una verità all’interno delle battute anche quando sei sopra le righe. Lavorare su testi di Scarpetta, spesso può diventare solo macchietta, invece Aldo Giuffré riusciva a trovare la verità all’interno di queste maschere. Ogni sera il maestro ti curava, ti diceva come prendere una risata, come dire una battuta, fai questo, togli quello, prima di uscire fai un passo a destra !. Ricordo che lo chiamavo : “ Signor Aldo” e passando davanti al suo camerino mi chiamava : “ Vieni qui e stasera fai questa cosa qua “ e mi dava un bigliettino.

Fa teatro dal 1990 al 2013 ininterrottamente?

Non volevo più stare a Napoli e chiesi a Giuffré che fare, dissi chiaramente che volevo andare a Roma e allora mi consigliò di andare al Teatro Prati, che era un teatro che stava appena aprendo e così fu! A Roma ho lavorato per circa un anno e mezzo al Teatro Prati con Gravina e per me è stata una grande palestra, perché si allestivamo quattro spettacoli all’anno e mi si dava molto spazio nei personaggi e quindi mi sono allenato a sperimentare varie tecniche attoriali personali. Dopo questa iniziale esperienza romana ho incominciato a lavorare con Vittorio Marsiglia con cui sono stato sei anni in compagnia, un’altra grande scuola di macchiette, uno stile moderno della commedia, dove ho sperimentato di nuovo gli sketchs dell’avanspettacolo e la macchietta, che poi è il monologo cantato!

Si dice che per essere un grande attore bisogna fare i caratteri! Caratterista per scelta?

Diciamo per fisicità, per come sono ed anche per formazione, il retaggio della commedia dell’arte. Proprio fisicamente non posso fare il primo attore, non posso essere Romeo, anche da giovane non ci ho mia pensato! Come se tutte le attrici volessero fare Giulietta! Il caratterista ha un physique du rôle che fa personaggi anche più difficili del protagonista come, ad esempio, Batman e Joker. Ad un certo punto della carriera non bisogna intestardirsi , bisogna capire i propri limiti, ciò che ti viene meglio e ciò che ti viene peggio e compiere delle scelte. Ora recito ruoli drammatici e comici da caratterista anche nella fiction, se interpreto un avvocato faccio il carattere. C’è stata una svolta professionale quando nella fiction “la Squadra “ ho interpretato un ruolo di cattivo, un capo della camorra, e da allora, di pari passo a teatro faccio ruoli comici abbastanza brillanti quindi da caratterista e al cinema e nella fiction interpreto ruoli abbastanza drammatici. Per esempio l’avvocato che ho interpretato nella fiction “ Il Clan dei Camorristi “ è un ruolo serio, ma fa parte dei caratteri. Lavorare nella fiction ” i Delitti del Cuoco “ dove interpretavo Gennarino, il pescivendolo, è stata una grande esperienza e poi sono stato accanto a un mito della mia infanzia : Bud Spencer!

Che linguaggio è lo spot pubblicitario ?

Un linguaggio sintetico, breve! Questi spot che ho girato ultimamente ricordano molto il teatro e la commedia cinematografica, sono proprio delle scenette che interpretiamo Luca Zingaretti ed io dove sono un personaggio ben delineato, Fra Braccino, un tirchio che non vuole spendere, e Zingaretti che spinge a spendere, conviene spendere, e quindi conviene la telefonia che pubblicizziamo. Gli altri spot che ho girato in passato erano più corali come quello della pasta o della benzina. Quando ho affrontato il provino per questa azienda di telefonia eravamo tantissimi, veramente non so quando eravamo! In questo caso è stata fortuna ma anche bravura, direi mestiere, in quindici secondi bisogna dare tutto ! In questo personaggio, che è anche un po’ bambino, c’è tanto della mia passata commedia dell’arte, perché questo Fra Braccino non crede a quello che l’altro frate gli consiglia. Non crede mai a quello che Zingaretti gli consiglia e questo fa ridere! Questo spot piace a tutti, dal bambino al nonno, ed è una grande soddisfazione!

Quanto questo mestiere è fortuna?

Molto! Ad un certo punto lavori continuamente e non sai darti una motivazione, lavori e basta! Entri in un giro nel quale lavori e non ti chiedi il perché !Lavori e non sai il perché! Lavoro porta lavoro, ti trovi dentro! In passato andavo al cinema o vedevo in televisione una fiction e pensavo “come mi piacerebbe farla”, insomma la desideravo . Ultimamente mentre giravo una fiction e uno spot , finito il ciak pensavo tra me e me: “ Questa andrà sulle reti nazionali, è possibile mai che io esco in tv “, insomma non ci credevo! Però significa che le cose te le sei meritate insomma è fortuna, bravura , avere la faccia giusta in quel preciso momento, allenamento che solo il teatro ti dà! Importante in teatro è avere anche la stima degli addetti ai lavori, perché sono loro che poi ti chiamano e ti chiameranno a lavorare. Solitamente i colleghi attori non hanno questa stima, hanno sempre qualcosa da ridire. In Italia ci sono compagnie teatrali che si fanno a tavola, dove non ci sono provini, e , infine, devi sempre pensare che ci sono molti attori più bravi di te!

Il personaggio che ti ha dato più visibilità?

Sicuramente la pubblicità con Fra Braccino e l’avvocato nella fiction “il Clan dei Camorristi”. La visibilità attualmente è di breve durata , tutto galoppa velocemente , poi si evapora.

Il personaggio che sogni di fare che ancora non hai interpretato?

Sicuramente personaggi molto umani, di sentimenti, ma sono ruoli che difficilmente fanno fare in Italia. Vorrei interpretare un padre, o un personaggio con una storia d’amore intensa , lavorare sui sentimenti più che sulla comicità, su quelle corde attoriali che sono dentro di me ma sono state poco usate fino ad ora dai registi.

Progetti futuri?

Teatro ancora teatro! Questo spettacolo dal titolo :“ Una casa di pazzi” è una nuova commedia “ bellissima” e oggi è in teatro a Roma. Attanasio, il mio personaggio è un uomo che crede nell'amore e nutre un profondo affetto per il fratello malato di mente . Per il futuro fiction e spot!

Quali consigli ai giovani ?

Credere e andare fino in fondo. Vivere bene la propria vita! Credere fino in fondo in tutto quello che si fa, nel teatro è il pubblico che deve dare la forza di andare avanti. Non sei tu ma il pubblico! Mi spiego meglio: è il pubblico che fuori dal teatro ti dice bravo, se passi inosservato o non ti dicono bravo allora devi lasciare perdere.

Dal 1990 a oggi lei è un fiume in piena di spettacoli professionali , ma che tipo è Enzo Casertano nella vita privata?

Simpatico, un individuo vero cui piacciono le sfide!





Margi Villa Del Priore.