Grandi personaggi nella storia del Napoli: 2) Roberto Fiore

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    Nato a Portici, frazione Bellavista, il 2 ottobre 1924, sesto dei dieci figli di un commerciante di frutta. Da giovane giocò a calcio nel Vasto, squadra di un quartiere orientale di Napoli, sforzandosi di conciliare l’attività di calciatore con quella di studente di ragioneria, riuscendo a conseguire il diploma. Quando poi appese le scarpette al chiodo, divenne presidente dello stesso Vasto, dimostrando di saperci fare, tanto che il cognato Giuseppe Muscariello, importante uomo politico in stretti rapporti con Achille Lauro ed ex presidente del Napoli, parlò di lui al comandante, che volle conoscerlo di persona. Il comandante, che aveva un particolare talento per queste cose, riconobbe subito in Fiore una notevole competenza calcistica e prese l’abitudine di chiedergli consigli tecnici. Nella stagione 1961-62 il Napoli era in serie B e le cose non andavano tanto bene. Fiore suggerì a Lauro di esonerare l’allenatore Fioravante Baldi e di sostituirlo con il Petisso Bruno Pesaola. Il consiglio si rivelò giusto ed il Napoli, con Pesaola in panchina, riuscì a tornare in serie A, e addirittura a vincere il primo trofeo della sua storia, la Coppa Italia, con il singolare record (a tutt’oggi imbattuto) di essere stata l’unica squadra di serie B a vincere quel trofeo. Al termine della stagione successiva 1962-63, però, il Napoli retrocesse di nuovo in serie B. A quel punto il comandante Lauro si dimise da presidente e cercò di vendere la società. Fiore, che era altresì divenuto un importante industriale nel settore dei collanti chimici, ebbe allora la geniale idea di fondare una nuova società, la S.S.C. Napoli s.p.a. (atto per notar Manda del 25 giugno 1964), che rilevò la vecchia A.C. Napoli (messa in liquidazione). Fiore fu eletto presidente ma non riuscì ad estromettere dalla nuova società il comandante, in quanto quest’ultimo vantava un rilevante credito di ben 480milioni di lire dell’epoca. Non potendo saldare questo debito, Fiore dovette riconoscere a Lauro azioni della nuova società per quell’importo, e la carica di presidente onorario. Con Pesaola di nuovo in panchina, il Napoli riuscì a tornare subito in serie A al termine della stagione 1964-65.

    Can%C3%A9_Altafini_Sivori_1965Nell’estate del 1965 Fiore mise a segno dei colpi di mercato straordinari, portando a Napoli Josè Altafini, prelevato dal Milan, e Omar Sivori, prelevato dalla Juventus. La stagione 1965-66 fu fantastica sotto tutti i punti di vista. Il Napoli si classificò terzo in campionato, a soli 5 punti dall’Inter euromondiale di Moratti padre ed Helenio Herrera. Fu il miglior risultato di sempre fino a quel momento, conseguito solo con il mitico presidente Ascarelli circa trent’anni prima. Nell’estate 1966 il Napoli vinse poi il suo primo trofeo internazionale, la Coppa delle Alpi. Fiore inoltre ebbe la geniale idea di vendere gli abbonamenti a rate, e nel corso di quella grandiosa stagione, forte di 52.308 abbonati, ottenne il record italiano di presenze al San Paolo (più di un milione di paganti). Per la stagione successiva 1966-67 gli abbonati furono addirittura 69.344, record battuto solo nell’estate del 1975 grazie all’acquisto di Savoldi (70.402). Al termine di quella stagione il Napoli si classificò quarto, dimostrando di non essere una meteora. Tuttavia, i grandi riconoscimenti tributati a Fiore per la gestione economica e sportiva provocarono la gelosia di Lauro, abituato da sempre a considerare il Napoli come cosa propria. Già nell’estate del 1966 il comandante si oppose all’acquisto del grande Gigi Meroni, la farfalla granata. Le schermaglie con Lauro continuarono fino ad indurre Fiore a dimettersi dalla carica di presidente alla vigilia di Natale 1966. Fu sostituito alla presidenza dal figlio di Lauro, Gioacchino. Forte di un cospicuo pacchetto di azioni, pari al 21% del capitale sociale, Fiore rimase in attesa del momento giusto per tornare alle redini della società.
    Per un breve periodo fu dirigente della Lazio, chiamato da Umberto Lenzini, che passò alla storia come il primo presidente biancoceleste a vincere lo scudetto (1973-74). Gioacchino Lauro, che ebbe modo di farsi apprezzare per la sua munificenza, morì di un brutto male dopo solo un anno di presidenza, e la stessa sorte toccò, per gli strani scherzi del destino, al suo successore Antonio Corcione. A quel punto Fiore ritenne giunto il momento opportuno per assestare il colpo decisivo a Lauro e tornare al comando del suo amato Napoli. Nel dicembre 1968 si accordò con un giovane imprenditore edile, l’ing. Corrado Ferlaino, per rilevare le azioni dalla vedova Corcione (pari al 20% del capitale sociale), che gli avrebbero consentito l’acquisizione della maggioranza della società. Ma Ferlaino si rimangiò l’accordo preso con Fiore tenendo per sé le azioni acquistate dalla vedova Corcione. Ferlaino, con il beneplacito di Lauro (che in tal modo intendeva fare uno sgarbo a Fiore), fu eletto presidente del Napoli il 18 gennaio 1969. Per smaltire almeno in parte questa grande delusione, Fiore cedette le sue azioni a Ferlaino nel marzo 1969, così realizzando la sua vendetta nei confronti di Lauro, che a quel punto perdeva il controllo della società per non essere più il socio di maggioranza. Chiuso definitivamente il rapporto con il Napoli Calcio, Fiore ottenne altri successi in campo sportivo con il Posillipo (scudetto vinto nel 1985, primo nella storia della gloriosa società di pallanuoto) e, ancora nel calcio, con l’Ischia e la Juve Stabia, dimostrandosi ancora una volta dirigente capacissimo e competente. Nel 2004, quando il Napoli fallì, fu tra coloro che invitarono Aurelio De Laurentiis a rilevare la società fallita. Si erano conosciuti nel 1999, quando De Laurentiis provò, senza successo, a rilevare il Napoli da Corrado Ferlaino.
    3ed559a2853781bc1d0e3d19f5fccb26-65039-991437eb2a87192916d46f8f06ca3424Nel 2012 pubblicò un libro autobiografico dal titolo “Chi sono stato?”, alla cui presentazione presenziarono molte ex glorie azzurre tra cui Juliano, Montefusco, Rivellino, che unanimamente opinarono che per loro Fiore è stato il miglior presidente della storia del Napoli, opinione ribadita in occasione del 90° compleanno di Fiore, il 2 ottobre 2014, festeggiato sontuosamente al Circolo Posillipo con circa trecento invitati tra cui molti altri ex azzurri (oltre ai già citati, anche Canè, Abbondanza, Bandoni, Stenti). In definitiva, una splendida figura di imprenditore e dirigente sportivo, il top per la tifoseria, se si pensa che dopo aver portato a Napoli Sivori e Altafini, provò a prendere anche Meroni e niente di meno che il mitico Pelè. Purtroppo le gelosie di Lauro, per molti aspetti autentica palla al piede della nostra storia, fecero di lui solo una splendida meteora. Altrimenti lo scudetto sarebbe probabilmente arrivato molto prima.
    Renato Camaggio

    Edited by goonda60 - 14/1/2015, 10:55
     
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