Nuovo assetto nei Balcani?

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    Tentazioni militari a parte, come osservazione buttata là proprio "a sentimento" ci andrei piano prima di bollare come obbrobriosa la tensione interna bosniaca in direzione centrifuga rispetto all'entità attualmente riconosciuta.

    Il problema grosso, molto grosso, mi immagino stia semmai nelle minoranze che si troverebbero in area serba e forse ancora di più nelle nuove maggioranze che si formerebbero a quel punto in area bosniaca (quando dal conto si togliessero i filoserbi locali).
     
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  2. BluEmme
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    Il fatto è che, una volta stabiliti dei principi, è difficile dire "no questa volta non vale". Mi riferisco in questo caso al famoso principio di autodeterminazione dei popoli, in forza del quale esistono oggi:
    - Slovenia;
    - Croazia;
    - Bosnia-Erzegovina;
    - Serbia;
    - Kosovo;
    - Montenegro;
    - Macedonia del Nord.
    Tutti questi paesi sono nati da operazioni secessioniste (salvo la Serbia, che "residua" dalle varie secessioni dall'originaria Jugoslavia) e in tutti questi casi i paesi occidentali hanno teso la mano ai neonati paesi, non hanno in alcun modo protetto la Federazione Jugoslava che esisteva da quasi un secolo. Difficile ora spiegare ai serbi bosniaci "no voi invece una secessione non la potete fare" e opporre, alla loro aspirazione politica, il fatto che la Bosnia come stato va salvaguardato nella sua integrità.
    Ma cosa spiegare poi? Che la Bosnia come la conosciamo oggi è una idea di Bill Clinton e del suo staff e che quindi apparirebbe un "sacrilegio" vederla fallire? Non credo che agli abitanti di quel territorio importi che Bill Clinton o gli USA o la NATO facciano una brutta figura.

    Forse l'errore è stato lasciar fare alle forze del caos (movimenti separatisti) mentre invece ci sarebbe voluta una conferenza europea per regolare tutte le questioni relative a confini incerti, tutela delle minoranze etniche e istanze autonomiste. La Jugoslavia probabilmente si sarebbe sciolta lo stesso, ma magari in modo pacifico come la Cecoslovacchia e in 2-3 stati invece che 7. Anche nell'ex URSS forse si sarebbero evitate situazioni complicate come quelle della Transdnistria, dell'Abkhazia, dell'Artsakh...
    Notate che di solito, alla fine delle guerre (gli eventi che principalmente portano a cambiamenti di confine nella storia) ci le sono conferenze di pace per sistemare le pendenze. Invece alla fine della Guerra Fredda (dove ci sono stati un vincitore e uno sconfitto) nulla di questo è stato fatto, e si sono verificati una serie di eventi che sono stati gestiti in modo scoordinato e difforme, e il risultato è che in Europa orientale ci sono la maggior parte dei confini contesi, delle minoranze scontente e degli stati non riconosciuti attualmente presenti nel mondo.
     
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  3. BluEmme
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    Hai fatto un discorso "in punta di diritto" ma il caso del Kosovo ha dimostrato come la volontà occidentale fosse comunque quella di supportare la disgregazione della Jugoslavia e non la sua conservazione. Potremmo fare il paragone con la Somalia, che negli ultimi trent'anni si è frazionata molteplici volte: l'azione diplomatica occidentale ha sempre spinto per una ricomposizione del paese almeno formale (cosa che attualmente sembra riuscita salvo la regione settentrionale del Somaliland). Certo, come hai fatto presente c'era il problema della leadership di Milosevic a Belgrado, ma la sopravvivenza o meno di uno stato può dipendere da chi è il suo leader politico? Se il leader è savio il paese esiste, se il leader non è savio il paese si spappola?

    Con riguardo specifico alla situazione della Bosnia, se quella organizzazione istituzionale è stata frutto di un compromesso estemporaneo, durante una guerra civile e con un crudele dittatore a Belgrado, oggi che la Bosnia vive in pace e che a Belgrado c'è un governo normale, dovrebbe essere possibile trovare una soluzione migliore. Ricorderei che il sistema istituzionale bosniaco è da matti, con una ridondanza di organi che lo rende paralizzato e disfunzionale. Dunque la Bosnia potrebbe riformarsi dandosi un assetto istituzionale normale, oppure, se proprio non è possibile, si potrebbero valutare altre soluzioni. L'importante è che tutto avvenga in modo pacifico e rispettando la volontà popolare. Le leggi e i trattati si scrivono secondo la volontà popolare e non per negarla.
     
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    In questo senso la seconda osservazione che avevo precedentemente proposto: non c'è il rischio che le due cose siano pericolosamente alternative e che l'eventuale uscita unilaterale della componente filosereba renda complicatissimo trovare poi un nuovo equilibrio?
     
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    Se davvero la Serbia sta per entrare nellUE dubito che potrà fare cose come fomentare secessioni ,in ogni caso i balcani non sono certo quelli di 30 anni fa e in paesi pacifici esistono strumenti come i referundum sull'indipendenza per esempio

    CITAZIONE (frapalin @ 17/2/2022, 00:54) 
    Il passo verso la disgregazione si ebbe quando al croato Stipe Mesic fu impedito dai veti di serbi ed alleati (quindi anche il Montenegro e le due province autonome citate poc'anzi) di prendere il ruolo di Presidente di Turno della Presidenza Collegiale (sostanzialmente il ruolo di Presidente della Federazione, che era ricoperto ogni anno a rotazione da un rappresentante di una delle sei Repubbliche).

    .A cosa ti riferisci? Stipe Mesic fu l'ultimo presidente della Jugoslavia nel 1991 fino al 5 dicembre quando la Croazia e anche la Slovenia avevano già dichiarato l'indipendenza da giugno dello stesso anno.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Stjepan_Mesi%C4%87
    Il problema coi serbi è stato che avevano in mano l'amministrazione dello stato come ai tempi di Tito.e avevano tutta la convenienza a tenere la Jugoslavia unita.La vera disgregazione iniziò quando morì Tito.
     
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    Vuol dire quantomeno che non sanno quello che fanno se da una parte vogliono entrare nell'UE e dall'altra fomentano secessioni...

    CITAZIONE (frapalin @ 17/2/2022, 14:11) 
    A Stipe Mesic (croato) fu impedito per lungo tempo di prendere l'incarico a causa del veto serbo (che orientava quindi anche il veto di Montenegro, Vojvodina e Kosovo), e ci riuscì solo per via della mediazione della Comunità Europea.
    I serbi non avevano affatto in mano l'amministrazione della Federazione, anzi la politica di Tito era sempre stata "Serbia debole = Jugoslavia forte", il problema è che Slobodan Milosevic, dopo aver deposto il suo ex amico e mentore Ivan Stambolic dalla carica di Presidente della Serbia (e facendolo poi assassinare nel 2000), annullò gli equilibri imponendo il predominio serbo nella Federazione. Dando il via a quel domino che avrebbe portato le Repubbliche, una dopo l'altra, a staccarsi.

    Non capisco perchè far risalire l'inizio della disgregazione a un fatto che poi si è ricomposto(cosa a cui non hai accennato) ,la Slovenia e la Croazia non le avrebbe trattenute nessuno,non conta niente la caduta del muro di Berlino e la disgregazione dell'Unione Sovietica?

    La Croazia ci vuole molta fantasia che possa usare oggi la forza per conquistare dei territori.

    Quanto ai serbi e l'amministrazione pubblica ed esercito almeno negli anni della disgregazione o precedenti è una cosa che mi ricordo di aver sentito ai tempi.
     
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  7. BluEmme
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    Sarebbe però il caso di ricordare che anche Tudjman come Milosevic è stato condannato dalla Corte dell'Aja per crimini commessi in quegli anni.
     
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    CITAZIONE (frapalin @ 17/2/2022, 14:11) 
    I serbi non avevano affatto in mano l'amministrazione della Federazione, anzi la politica di Tito era sempre stata "Serbia debole = Jugoslavia forte", il problema è che Slobodan Milosevic, dopo aver deposto il suo ex amico e mentore Ivan Stambolic dalla carica di Presidente della Serbia (e facendolo poi assassinare nel 2000), annullò gli equilibri imponendo il predominio serbo nella Federazione. Dando il via a quel domino che avrebbe portato le Repubbliche, una dopo l'altra, a staccarsi.

    La politica di Tito sarà anche stata Serbia debole Jugoslavia forte ma in questo articolo si spiega come con la costituzione del '74 l'unica istituzione federale jugoslava rimasta era l'esercito occupato negli alti ranghi dai serbi.Il potere politico era a un livello inferiore e non controllava l 'esercito.

    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/a...-il-grande.html

    "La Costituzione del ' 74 aveva un' implicazione nascosta, di cui solo pochissimi si accorsero all' epoca", spiega Puhovski, gigante sessantottino. "Il potere politico era ormai nelle repubbliche. Al livello federale sopravviveva un solo potere: quello militare. La Jugoslavia si era ridotta alla propria Armata. Questo a sua volta ebbe due conseguenze fatali: primo, l' Armija rimaneva la sola istituzione che poteva veramente definirsi jugoslava; secondo, non c' era più un controllo civile sui militari, perché il potere politico si esercitava più in basso, a livello repubblicano. Il seme della guerra era gettato, e di una guerra favorevole ai serbi, che negli alti ranghi dell' Armata erano dominanti. Tutto ciò rimase latente finché Tito visse, ma venne alla luce del sole quando egli morì."

    Edited by dceg - 20/2/2022, 17:50
     
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    Cosa non atipica nei regimi socialisti. Anche in Corea del Nord, la dottrina denominata "Songun" prevedeva la supremazia dell'esercito. Anche nei regimi socialisti panarabi, per quanto non "socialisti" in modo comparabile ai paesi comunisti europei ed asiatici, le forze armate avevano una forte prevalenza. L'Egitto funziona ancora oggi così.
     
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    Non erano solo gli alti ranghi ad essere in maggioranza serbi ma anche più della metà degli ufficiali ,un po' come qui in Italia è più probabile trovare meridionali nell'esercito...


    I serbi erano rappresentati in modo sproporzionato nel corpo degli ufficiali dell'esercito popolare. A livello di personale, con i serbi che rappresentano circa il 36% della popolazione totale, più della metà degli ufficiali era di nazionalità serba. "
    https://deit.abcdef.wiki/wiki/Geschichte_J...ns#Milit%C3%A4r
     
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    Il paragrafo lo ho preso da qui e riguarda il periodo dal 1949 allla morte di Tito nel 1980
    https://deit.abcdef.wiki/wiki/Geschichte_J...assung_von_1974
     
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