Gli orsi sono onnivori?

A scuola, quando gli insegnanti spiegano le differenze tra animali carnivori, erbivori ed onnivori, gli orsi vengono generalmente citati come esempio classico di animali onnivori, ovvero che mangiano alimenti di origine sia animale che vegetale. Ma è vero che lo sono?
La risposta breve è sì ma la realtà è più complessa. La famiglia degli ursidi conta oggi otto specie viventi: Ursus americanus (orso nero), Ursus arctos (orso bruno), Ailuropoda melanoleuca (panda gigante), Ursus thibetanus (orso dal collare), Melursus ursinus (orso labiato o orso giocoliere), Tremarctos ornatus (orso dagli occhiali o orso andino), Helarctos malayanus (orso malese o orso del sole) e Ursus maritimus (orso polare). Tecnicamente gli orsi di tutte le otto specie sono parte dell'ordine dei carnivori ma, a livello di alimentazione, sono onnivori opportunisti, ovvero si cibano di qualsiasi cosa offra loro l'ambiente - radici, foglie, frutta, ghiande, bacche, insetti, miele, carogne, pesci e altri animali - in base alla stagione e alle fonti di cibo presenti nelle zone in cui vivono.
Due orsi si pongono però ai confini della dieta onnivora. Da una parte l'orso polare, il più grande carnivoro di terraferma del mondo, che ha una dieta quasi esclusivamente carnivora, anche perché il suo habitat offre ben poche piante. Si nutre soprattutto di foche ma anche di cetacei, trichechi, molluschi, granchi, pesci, vermi di mare, uccelli e mammiferi terrestri di piccola e media taglia, oltre che di carogne. Mangia anche bacche e può cibarsi di rifiuti prodotti dall'uomo, per questo formalmente è un onnivoro, ma, nella sostanza, è un animale carnivoro.
All'altro estremo si trova il panda; questo stupendo animale, simbolo del WWF ed emblema nazionale cinese, pur essendo classificato, come tutti gli orsi, come un carnivoro, mangia quasi solo bambù, che consuma in enormi quantità (fino a 40 kg al giorno). Anche se accompagna il bambù con uova, insetti e qualche volta carogne, cosa che lo rende per definizione un onnivoro, il panda è un erbivoro de facto. Alcuni studi hanno dimostrato che in passato il panda consumava più carne ma una modifica genetica, avvenuta circa 4 milioni di anni fa, gli ha fatto perdere la capacità di percepire il sapore della carne; da allora l'orso cinese è diventato sempre più erbivoro. L'apparato digerente del panda è rimasto relativamente poco adatto a metabolizzare le piante e non riesce ad assimilare la cellulosa, motivo per il quale l'animale scarta le foglie di bambù con il suo "falso pollice", un osso che ha sulle zampe anteriori, prima di ingerirne i rami.