Perché Napoli ed il Napoli...

Nella trasmissione Si Gonfia La Rete, sulle frequenze di Radio Marte è intervenuto Facundo Juàrez, centrocampista argentino dei Dorados, squadra messicana allenata da Diego Armando Maradona.

Le sue parole:

“Festeggiare il compleanno di Maradona è stato bellissimo: ci siamo allenati e dopo abbiamo aperto una torta. Durante l’allenamento abbiamo indossato una maglia speciale con la scritta: ‘Buon compleanno Diego’. La notte abbiamo fatto una festa per lui, era felice, ci siamo divertiti: lui merita tanto, e noi proviamo a dargli il meglio. Ci ha aiutato molto perché la squadra non stava andando benissimo e lui ci ha dato motivazioni. Ci motiva con il solo fatto di essere lui il nostro allenatore.

Averlo davanti ti fa salire le pulsazioni a mille, è una grande motivazione. Ci carica come fosse un nostro tifoso, è un tifoso in più. Vuole che la squadra vada bene e noi lo ascoltiamo volentieri. Non sento pressione ad essere allenati da Diego, parliamo molto con lui e cerca di tranquillizzarci sempre. È un aiuto in più, il gruppo è felice di lui e anche tutta la gente.

Non sono mai stato a Napoli, non ne ho avuto la possibilità, ma mi piacerebbe molto. So che è una città molto bella, ama Maradona e da Maradona è molto amata. Ha vissuto bei momenti a Napoli, ce li racconta spesso. Di quando ad esempio si allenava il doppio per essere al passo con gli altri. È motivante sapere queste cose ed ascoltarle da lui. Non vedo molto la serie A per colpa del fuso orario, ma so che Napoli e Juve sono due potenze del calcio mondiale . Il calcio italiano è sempre bello e ogni calciatore sogna di giocarci un giorno.

Maradona ha un problema alle ginocchia, ma questo non gli impedisce di lavorare. Cammina con le stampelle ed è in campo con noi, gioca anche la palla ed è bello vedere in lui tutta questa voglia. Tutti noi cerchiamo di dare il massimo perché vogliamo renderlo felice.”spazionapoli

Serge Micovic, agente di Milan Pavkov, man of the match dell’incontro di ieri tra Stella Rossa e Liverpool, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte: “Ci siamo sentiti un’ora dopo la partita, era molto felice per la vittoria e per la squadra, ma secondo me ancora oggi Milan non si rende conto di quello che ha fatto, ha contribuito alla più grande vittoria della storia recente della Stella Rossa. Oggettivamente la Stella Rossa ha qualcosa in meno delle altre compagini del girone, ma a questo punto la squadra ci crede, i ragazzi vogliono stupire ancora, nel calcio in 90 minuti può succedere di tutto. È in scadenza a giugno 2019, quindi non c’era momento migliore per segnare due gol e farsi notare in tutto il mondo. Futuro in Italia? Ci sono tanti calciatori importanti serbi che hanno fatto la storia del campionato italiano, lui potrebbe essere il prossimo. Chi passerà il turno di Champions? Sulla carta toccherebbe a Liverpool e Psg, ma io spero vivamente che il Napoli faccia primo e la Stella Rossa seconda”.

NAPOLI - «Ero e sono un tifosissimo del Napoli, lo ero da bimbo e lo sono adesso. Avrei voluto finire la carriera nella squadra del mio cuore e mi sarebbe piaciuto fare la terza o la quarta punta in azzurro anche perché conoscevo Ancelotti, ma la dirigenza ha fatto scelte diverse e lo capisco. Anche io ho fatto una scelta di vita, ma seguirò sempre il Napoli». Così Marco Borriello, attaccante dell'Ibiza (terza serie spagnola), ai microfoni di Radio Marte.

L’esterno del Foggia Oliver Kragl ha parlato a Diletta Gol, in onda su DAZN: “Mi alleno quasi tutti i giorni a battere le punizioni in allenamento. Non so chi ha fatto di più quest’anno, spero di fare molti altri gol. Per chi giocherei in A? Mi piace molto il Napoli”.

Erwin Hoffer, ex Rapid Vienna, fu meteora a Napoli con 11 presenze ed una sola rete, ma i ricordi della stagione 2009-2010 sono ancora molto vivi. L’esperienza con il Napoli è iniziata molto bene: gol in Coppa Italia nel derby con Salernitana. Il giocatore austriaco ha parlato ai microfoni de Il Mattino.

Era il 16 agosto 2009: cosa è successo poi? Perché non hai spazio in quel Napoli? «Non dimenticherò mai quest’esperienza a Napoli: ho imparato molto come uomo ed ho anche sviluppato molto il mio modo di giocare a calcio. Sì, è stato nell’estate del 2009 quando sono venuto a Napoli: ero, davvero, pieno di aspettative. La convocazione con l’Austria mi ha strappato nelle prime due settimane di lavoro con la squadra quando è avvenuto il cambio di allenatore, con l’addio di Donadoni. Non mi piaceva il concetto di Walter Mazzarri, il suo modo di allenare. Un vero peccato, mi sarebbe piaciuto dimostrare che avrei potuto segnare molti gol per Napoli».



Quali sono i ricordi più belli dell’anno a Napoli? «Ricordo l’odore del caffè fresco ogni mattina nello spogliatoio, ma anche i compagni con più anni di militanza con il club che si prendevano cura di ogni nuovo arrivo, come è successo con me. Poi, inutile dire che i tifosi e le persone che vivono per il calcio a Napoli sono assolutamente unici. E come dimenticare il buon cibo napoletano».

Nella gara d’andata contro il Salisburgo, il Napoli ha vinto nettamente. Alla Red Bull Arena, non ci saranno Koulibaly e Maksimovic: quante chance ha il Salisburgo di mettere in difficoltà la retroguardia azzurra? «Penso che con la rosa che ha il Napoli a disposizione, si possano compensare anche le assenze di Koulibaly e Maksimovic. Ma se Salisburgo dà gas, giocatori come Wolf o Dabbur possono essere molto pericolosi per Meret».

La gara di andata sarà determinante? Il Salisburgo non è nuovo ad imprese europee. «Il 3-0 del San Paolo peserà tantissimo. Ho sentito dire che il tecnico Rose abbia commesso degli errori a Napoli. Io credo che ogni allenatore dà il meglio di sé prima di ogni partita. Non credo si possa giudicare Rose e se abbia fatto qualcosa di sbagliato. Conosce la sua squadra e saprà meglio di tutti cosa sta facendo».

Oggi Erwin Hoffer è la punta del Beerschot, seconda divisione belga: che storia sta scrivendo? «Sono qui da due stagioni ed entrambe le volte siamo stati nelle finali per la promozione. Questo sabato ci sarà la partita decisiva. Ho 31 anni, sono felice qui e non mi pento di nessuna delle mie scelte». iamnaples

Bacary Sagna, ex difensore dell’Arsenal che ha trascorso 6 mesi a Benevento prima del passaggio al Montreal Impact in Canada, ha parlato della gara tra i Gunners e il Napoli di giovedì in Europa League. Per Sagna l’Arsenal è favorito contro il Napoli: “Sono molto più veloci. E davanti sono fortissimi. Si divertono molto a giocare e si vede. Lacazette ed Aubameyang là davanti fanno paura. Hanno un grande feeling” spiega in un’intervista al “Mattino”. “Sicuramente sarà divertente. Anzi, sarà una grande partita. Perché in campo ci sono due squadre simili, alle quali piace partire da dietro nella costruzione dell’azione. E fanno entrambe un gioco molto offensivo” dice ancora Sagna.

“SAN PAOLO DA BRIVIDI”.
I Gunners sono favoriti, ma c’è un aspetto che potrebbe ribaltare l’esito della gara secondo Sagna: “Il pubblico del San Paolo può fare la differenza. I tifosi del Napoli sono eccezionali, mettono una pressione unica. Mai visto qualcosa di simile in vita mia. Sarà sicuramente una partita divertente e certamente la vedrò in tv. Resto comunque dell’idea che l’Arsenal sia favorito, perché, nonostante il Napoli sia una squadra molto forte, gli azzurri hanno un ritmo più compassato. Il campionato inglese da questo punto di vista gioca a favore dei Gunners che sono più abituati ad andare subito in verticale”.