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.È un discorso un po' fine a se stesso. Ci sono più modo di giocare, ci sono pregi,difetti e inculature in tutte le filosofie di gioco.
Basta trovare il giusto Mix e soprattutto non esasperare le filosofie.
Edited by HandOfGod - 19/3/2021, 14:49
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.Probabilmente modificheranno la regola del fuorigioco.
Per chiamarlo ci dovrà essere luce tra i giocatori.
Vedremo sicuramente più goal.
E meno porcate.... -
.Il tuo commento è molto interessante, ma guardando la partita di ieri posso dire, senza timore di essere smentito, che per quanto il tiro alla disperata ha percentuali di successo basse, ne avrà sempre di più di un inutile possesso palla sento l'area di rigore in cui i difensori intercettano questo schifo di gioco...
Il non tiro ha meno possibilità di un tiro da 50 metri...
Sul contropiede invece non sono d'accordo con te, un tiro alla disperata può portare solamente un rimpallo sfavorevole quale causa di contropiede, il giro palla a limite dell'area invece presta il fianco all'inculata visto che l'intercettazione della palla offre si un contropiede all'avversario...
Detto ciò, il calcio è uno spettacolo e lo giudico sotto gli occhi dello spettatore, non sono un tecnico.
Ma vedere ste squadre che si passano la palla a 13/14 metri dalla porta e finiscono sistematicamente per perdere la palla mi fa fare tutto tranne che intrattenermi.
Non è calcio, per me non è calcio
Infatti sono d'accordo con te. Il punto sta proprio nel fatto che nel tentativo di perdere il meno possibile palla e di tenerla finisci per voler arrivare il più possibile vicino alla porta, di conseguenza anche se il tuo allenatore è più liberale e ti consente di tirare quando vedi la porta, tu calciatore sei proprio spinto a cercare più il gioco che la conclusione.
Gli atteggiamenti più pragmatici ed equilibrati saranno sempre la cosa migliore, in ogni epoca e contesto.Qualche settimana fa a sky Del Piero chiese a Mihajlovic come mai non si vedono più tanti gol sul punizione.
Sinisa rispose che non è che i giocatori di oggi siano più scarsi ma si impegnano molto meno.
"Quando giocavo,dopo l'allenamento,chiedevo al mister se potevo restare a calciare le punizioni e restavo per altre due ore a tirare.
Da quando alleno ancora nessun giocatore mi ha mai chiesto di restare dopo l'allenamento...NESSUNO...forse è per questo che nessun giocatore che ho allenato in tutte le squadre mi ha mai battuto nelle punizioni".
Sì ma anche su questo sono parecchio scettico. I giocatori prima si allenavano miseramente, oggi i ritmi sono assurdi: giochi ogni tre giorni, hai gli allenamenti ogni volta e un giorno di riposo post-partita tendenzialmente; inoltre i carichi di lavoro sono assolutamente più pressanti, le sedute più costanti, il workrate richiesto in campo di gran lunga superiore. Prima un calciatore poteva anche finire l'allenamento e restare insoddisfatto dei suoi progressi, pensando: "ma sì, mo' me la faccio un'altra oretta ad allenarmi su questo, codesto e quello", ma oggigiorno un giocatore quando finisce l'allenamento è stremato, ha fatto esercizi ad alta intensità, muscolari e aerobici, partitella col gruppo e allenamento sui piazzati, la linea difensiva, la tattica... cioè il discorso di Mihajlovic è pure interessante se vuole spingere i calciatori a essere più autoconsapevoli, ma a livello di impegno non si può dire niente: i calciatori di ieri spesso tenevano pure la panza, oggi se non hai tutto scolpito e un fiato della madonna grazie a un regime d'allenamento intenso rimani indietro. Non sono proprio paragonabili.. -
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Sinisa non è che giocava 30 anni fa eh... 
gli allenamenti non penso fossero molto diversi.
Poi lui faceva un discorso generale...fare un ora di calci di punizioni dopo l'allenamento non sfianca il giocatore,è volersi migliorare quotidianamente e questo manca.. -
.Sinisa non è che giocava 30 anni fa eh... gli allenamenti non penso fossero molto diversi.
Poi lui faceva un discorso generale...fare un ora di calci di punizioni dopo l'allenamento non sfianca il giocatore,è volersi migliorare quotidianamente e questo manca.
Ma non è proprio vero che manca.
Ci sono calciatori che sacrificano la propria vita per migliorarsi, mica fanno notizia. Diventi un privilegiato se arrivi in Serie A, ma comunque per arrivarci devi farti il mazzo.
Comunque sì, sono decisamente cambiati i tempi da Mihajlovic. Ripeto, anni fa il mediano metodista con la panzetta ci poteva stare, o comunque il giocatore non-atleta. Oggi no, perché o ti ammazzi di allenamento tutti i giorni tranne quello post-partita o sei fuori.
Poi c'è sempre spazio per migliorare, in tutto. Ma quello di Mihajlovic è il solito sofismo generazionale dove quando non comprendi qualcosa, semplicemente perché ti è sfuggito il passar del tempo, lo attribuisci alle generazioni successive. Non è né più né meno di queste ultime che dicono che per le generazioni precedenti era tutto più facile, senza realizzare che per l'epoca si facevano cose straordinarie che solo oggi possono essere considerate superate. È una lotta stupida, dove non si va da nessuna parte.. -
+1 .Come ho avuto modo di dire spesso, ho la nostalgia del rinvio del portiere...
Tuttavia oggi ho visto il Milan (ma vale per tutte le squadre)
Sotto di un gol, in casa, non ha fatto un tiro in porta dal 75 esimo in poi...
In questo calcio non si tira più, si tira solo da 6/8 metri dalla linea della porta, si cerca di entrare in porta con il pallone.
È scandaloso, imbarazzante e brutto da vedere, cosa ne pensate?
Secondo me dipende parecchio anche dal fatto che la qualità media dei giocatori si è abbassata. Ho letto di Mihajlovic, appunto fate mente locale e pensate ad esempio a quanti tiratori di punizioni c'erano fino a una decina di anni fa: Mihajlovic, Pirlo, Totti, Beckham, Roberto Carlos, Ronaldinho, Juninho e chissà quanti ne dimentico, adesso nessuno è più capace di tirare una punizione se non forse Neymar e un Messi a fine carriera. I tiratori bravi dalla distanza scarseggiano sempre di più, adesso il calcio si basa tutto su dinamismo e fisicità esasperati all'ennesima potenza mentre si trascura la qualità, la tecnica fine a sé stessa, questa è la mia impressione. Di conseguenza cambia anche il modo di giocare e di approcciarsi ad una partita, è chiaro che se hai i giocatori più forti vinci nell'80-90% dei casi, ma mentre una volta si puntava più alla giocata del singolo per risolvere una partita ora si cerca il fraseggio e il gioco di squadra, probabilmente perché il giocatore di classe che ti risolve la partita raramente si trova. Adesso mi danno un po' tutti l'impressione di essere giocatori da Playstation.. -
+1 .Come ho avuto modo di dire spesso, ho la nostalgia del rinvio del portiere...
Tuttavia oggi ho visto il Milan (ma vale per tutte le squadre)
Sotto di un gol, in casa, non ha fatto un tiro in porta dal 75 esimo in poi...
In questo calcio non si tira più, si tira solo da 6/8 metri dalla linea della porta, si cerca di entrare in porta con il pallone.
È scandaloso, imbarazzante e brutto da vedere, cosa ne pensate?
Guardati una partita della salernitana di castori, sembra il calcio anni ottanta. Difensori che pensano solo a spazzare, rilancio fisso di belec per la spizzata di Djuric.... -
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Se devono tirare come tira Insigne, meglio così.. . -
+2 .Comunque sì, sono decisamente cambiati i tempi da Mihajlovic. Ripeto, anni fa il mediano metodista con la panzetta ci poteva stare, o comunque il giocatore non-atleta. Oggi no, perché o ti ammazzi di allenamento tutti i giorni tranne quello post-partita o sei fuori.
Quindi Lobotka è un centrocampista vecchio stampo
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+2 .Ma non è proprio vero che manca.
Ci sono calciatori che sacrificano la propria vita per migliorarsi, mica fanno notizia. Diventi un privilegiato se arrivi in Serie A, ma comunque per arrivarci devi farti il mazzo.
Ho i miei dubbi sia che fanno poca notizia ( secondo me non fanno notizia perchè si contano sulle dita di una mano e non sono neanche mediatici), sia che tutti quelli arrivati in Serie A si siano fatti il mazzo...
Opinione mia: Icardi, che finita la partita torna a casa e se ne frega del Calcio pensando o a Wanda Nara o alla Play Station, rappresenta perfettamente la generazione dei Calciatori nati dagli anni '90 ad oggi.
Sempre meno attaccamento alla maglia, sempre più attenzione a sponsor e vetrine mediatiche. Sono i protagonisti di un'Industria in cui la passione sta sempre più scemando, così come si vede nel (non) rispetto dei contratti e nella scarsa professionalità dilagante.
Non sono nè luoghi comuni nè sofismi generazionali, sono purtroppo dati di fatto.
Neymar ha speso qualcosa come 45mila Euro per FIFA Ultimate Team (o era Mbappè, e Neymar spese questa cifra per Call of Duty o un gioco di macchine...non ricordo ma il senso si è capito) . Stessa cosa quell'altro sopravvalutato di Joao Felix. Altri li spendono per Call of Duty, Minecraft... Altri ancora in panchina pensano a come ballare meglio su TikTok.
Sarò severo ma vedo semplicemente un'imbecillità dilagante. Altro che allenamenti intensi. Questi se ne fregano di migliorare...Cristiano Ronaldo a parte.. -
.Neymar ha speso qualcosa come 45mila Euro per FIFA Ultimate Team (o era Mbappè, e Neymar spese questa cifra per Call of Duty o un gioco di macchine...non ricordo ma il senso si è capito) . Stessa cosa quell'altro sopravvalutato di Joao Felix. Altri li spendono per Call of Duty, Minecraft... Altri ancora in panchina pensano a come ballare meglio su TikTok.
Sarò severo ma vedo semplicemente un'imbecillità dilagante. Altro che allenamenti intensi. Questi se ne fregano di migliorare...Cristiano Ronaldo a parte.
Su quest'ultima parte però c'è da dire che lo sperperare i soldi ha caratterizzato anche tanti calciatori di tutte le generazioni... semplicemente prima magari spendevano i soldi in macchinoni, donne e alcol, perché non esistevano i videogiochi.. -
.Su quest'ultima parte però c'è da dire che lo sperperare i soldi ha caratterizzato anche tanti calciatori di tutte le generazioni... semplicemente prima magari spendevano i soldi in macchinoni, donne e alcol, perché non esistevano i videogiochi.
Lo fanno ancora per macchine e vestiti senza dubbio.
Posso capire poi essere appassionato di videogiochi, ma spenderci migliaia di Euro...boh, fatti loro per carità, possono permetterselo.
Sta di fatto che guardando Icardi, Neymar, Joao Felix e compagnia generazionale calcistica ciò che risalta non è senza dubbio l'intelligenza o la passione per il lavoro che svolgono.. -
+1 .Ho i miei dubbi sia che fanno poca notizia ( secondo me non fanno notizia perchè si contano sulle dita di una mano e non sono neanche mediatici), sia che tutti quelli arrivati in Serie A si siano fatti il mazzo...
Opinione mia: Icardi, che finita la partita torna a casa e se ne frega del Calcio pensando o a Wanda Nara o alla Play Station, rappresenta perfettamente la generazione dei Calciatori nati dagli anni '90 ad oggi.
Sempre meno attaccamento alla maglia, sempre più attenzione a sponsor e vetrine mediatiche. Sono i protagonisti di un'Industria in cui la passione sta sempre più scemando, così come si vede nel (non) rispetto dei contratti e nella scarsa professionalità dilagante.
Non sono nè luoghi comuni nè sofismi generazionali, sono purtroppo dati di fatto.
Neymar ha speso qualcosa come 45mila Euro per FIFA Ultimate Team (o era Mbappè, e Neymar spese questa cifra per Call of Duty o un gioco di macchine...non ricordo ma il senso si è capito) . Stessa cosa quell'altro sopravvalutato di Joao Felix. Altri li spendono per Call of Duty, Minecraft... Altri ancora in panchina pensano a come ballare meglio su TikTok.
Sarò severo ma vedo semplicemente un'imbecillità dilagante. Altro che allenamenti intensi. Questi se ne fregano di migliorare...Cristiano Ronaldo a parte.
Boh Smoke, ricordiamo generazioni diverse.
I calciatori nati prima degli anni 80 dopo le partite li trovavi sempre in discoteca con i classici presidenti che dovevano mandare i compagni a tirarli per le orecchie.
Comunque se il problema secondo te è generazionale ne potremo parlare da qui fino a domani. Per me gli esseri umani questi sono.. -
.Boh Smoke, ricordiamo generazioni diverse.
I calciatori nati prima degli anni 80 dopo le partite li trovavi sempre in discoteca con i classici presidenti che dovevano mandare i compagni a tirarli per le orecchie.
Comunque se il problema secondo te è generazionale ne potremo parlare da qui fino a domani. Per me gli esseri umani questi sono.
Quelli in campo poi sputavano l'anima ed amavano il loro lavoro. Nelle interviste io notavo tutto questo.
Se invece ascolto le interviste di un Barella, un Icardi o un Haaland... sai cosa trasmettono ? Lasciamo stare perchè poi sarei offensivo.. -
.Quelli in campo poi sputavano l'anima ed amavano il loro lavoro. Nelle interviste io notavo tutto questo.
Se invece ascolto le interviste di un Barella, un Icardi o un Haaland... sai cosa trasmettono ? Lasciamo stare perchè poi sarei offensivo.
Icardi credo rappresenti un po' l'eccezione anche rispetto ai suoi colleghi attuali, proprio come calciatore che non ama il calcio come passione e non segue le partite quando è a casa. Di eccezioni così ne abbiamo avute anche decenni fa, basti pensare a Vendrame..
In questo calcio non si tira più |
