Un altro papiello di Leobhart

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    LIVELLO TECNICO: CARECA

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    Buonasera ragazzuoli carissimi, qui è il vostro caro Leo che vi parla. Alla fine dopo un po' di tempo che mi era dovuto prendermi (su questo ci tornerò dopo), sono qui per soddisfare le richieste di molti di voi, e concretizzare le paure di molti altri che speravano che non arrivassi mai a scrivere questo papiello (vero Renica? Tonino? :alienff:). Sono qui per raccontarvi di tutto quello che è successo nelle ultime settimane, e mi hanno portato ad un allontanamento forzato dal forum. Innanzitutto permettetemi di ringraziare tutti gli utenti che mi hanno riservato magnifiche parole, messaggi di sprono, e in generale una solida e sentita vicinanza, da veri amici e fratelli, di tifo. Non ho risposto a nessuno di voi perché questi giorni ho deciso di prendermeli cercando di minimizzare ai minimi termini l'uso che ho fatto in generale di social, e anche di interazioni sociali in generale, quindi non avevo la testa per dilungarmi in lunghe spiegazioni, né ero particolarmente predisposto ancora ad aprirmi a tutte le cose che mi sono successe, soprattutto tra il 27 e il 29 giugno. Questo discorso che vi sto facendo, così come quelli che ho sempre fatto, sarà quasi totalmente a ruota libera, ergo non so nemmeno io quanto mi dilungherò, cosa potrò e vorrò dire, quanto effettivamente mi aprirò, e quante cose effettivamente rilevanti ho da esprimere. Avanzerò col mio flusso di coscienza e cercherò un pochino di spiegare il possibile per poter anche sfogarmi su certe cose che si sono accumulate, e mi avvelenato nel tenermele dentro, senza mai avere nessuno con cui effettivamente aprirmi. Quindi per quello che ne so finirò di scrivere tra 5 minuti, e butterò giù giusto altri 10 righi, per poi fermarmi perché le cose da dire non le ho ancora del tutto superate (anzi!); oppure questo sarà il papiello di tutti i papielli, e finirò di scriverlo domani mattina :woot: Per future referenze ho cominciato a scrivere il post alle ore 19:11 del 10 luglio. Vediamo questa cosa dove andrà finire :ph34r:
    Dilungarmi nel raccontarvi la mia vita non avrebbe senso perché in primis chi sfaccetta se ne fott e me :D ma anche perché ci sono cose di me che purtroppo anche persone a me vicinissime e che negli anni mi hanno amato, nel bene e nel male, stanno giorno dopo giorno scoprendo di me... mi limiterò a cominciare con brevi e basilari presentazioni, per chi non mi conoscesse effettivamente.

    Piacere mi chiamo Leonardo, e tra circa un 1 mese sulla mia torta di compleanno spegnerò la mia 29° candelina. Sono uno studente universitario parecchio fuoricorso di una facoltà umanistica, e la mia vita è un pendolo che oscilla tra le maree di libri che leggo e piccoli articoli che scrivo ogni mese, e un'altra di "sfrenato" edonismo tra serie tv, film e videogiochi che consumo a quantità industriali. Ma il modo più pratico con cui posso descrivermi, senza necessariamente inezie personali, è che sono una persona enormemente rotta e stanca. Ciò che c'è di brutto è che anche le persone al mio fianco, siano familiari, o amici, col tempo hanno cominciato a definirmi e descrivermi per tutti i miei problemi, per tutti i miei fallimenti, e per tutti i complessi che mi affliggono da quasi 30 anni di vita. La mia vita è un costante essere in conflitto con il tempo: le mie passioni, i miei passatempo, tutte le cosine con cui riempio il mio tempo o qualsiasi sia il modo con cui volete definirle, per quanto possano arricchirmi come persona e darmi l'occasione anche di fare piccole importanti cose, sono il mezzo con cui brucio il tempo da dedicare alle cose un po' più "serie", e mi tengono sospeso su questo filo di eterna indecisione e di escapismo da tutto ciò che mi sta attorno. Da una parte cerco di scappare e non affrontare le conseguenze e le amarezze e le dure lezioni del mio passato, recente o meno, e tutti i fallimenti che hanno comportato; dall'altra chiudo gli occhi a quel grande ignoto che è il mio futuro e dove la mia vita è indirizzata.
    Obiettivi precisi ne ho, non fraintendetemi! Il mio amore per la lettura ed i classici, letterari e filosofici, mi hanno indirizzato verso un chiaro futuro che implicherà l'insegnamento di materie umanistiche. So quello che sogno di essere, ma non trovo quella spinta giusta per esserlo, e con il mio 29° anno di età che incombe a metà del mese prossimo, aleggia come uno spettro la consapevolezza più spaventosa e che atterrisce di tutti: me sto facenn viecchij! La mia vita scolastica e universitaria è stata una costellazione di fallimenti piccoli e ENORMI che hanno rallentato paurosamente il mio percorso di "realizzazione" come persona, e un arrancare con le unghia e coi denti per andare avanti, lottando innanzitutto contro me stesso e la mia testa di cazzo. E ai fallimenti e le occasioni che ho gettato nel cesso per essere una persona funzionale per la società, aggiungo tutta quella risma di imbarazzanti fallimenti e senso di inadeguatezza anche nel socializzare e costruire rapporti e relazioni con gli altri. Ho avuto bisogno di davvero tanto tempo per riuscire ad essere un minimo all'altezza e riuscire a crescere sufficientemente per riuscire ad abbandonare tanti rapporti e relazioni che mi avevano fatto bruciare anni preziosi della mia vita, e mi hanno logorato e creato tante crepe nel mio carattere, nella mia salute fisica e anche quella mentale, e cominciare a circondarmi di pochissime, ma preziose persone che davvero mi arricchissero dentro e mi volessero bene.

    Non è stato facile convincere i miei a farmi vedere da uno psicologo. Persone troppo legate ad una mentalità molto diversa e arcaica figlia di una generazione che vedeva la salute mentale e i suoi malanni con tanti stupidi pregiudizi se non autentica derisione. La mia prima seduta l'ho avuta a 26 anni, e vi giuro che dopo quel primo paio di appuntamenti col mio psicologo, ho pianto per almeno altre due settimane intere, anche senza effettivi input, perché solo in quel momento mi ero reso conto che era QUELLO di cui avrei avuto bisogno, almeno da già una decina di anni fa. Il peso più grande che il tempo butta sulle mie spalle è la terrificante realizzazione su quanto sono in ritardo su tante cose che avrei dovuto fare, soprattutto per me stesso e per ripagare tutto il sostegno, che MAI mi è mancato dalle persone a me vicine. Adesso ogni ticchettio delle lancette di un orologio che avanzano, di un ulteriore giorno che se ne va dal calendario, di ogni anno che si aggiunge all'abaco dei miei anni, rende quel macigno degli anni, le occasioni che ho sprecato, in autentico Terrore. Il terrore che mi avvicino ad una data di scadenza, un età, oltre la quale tante cose per realizzarmi ed essere la persona che voglio essere, si bruceranno e non ci saranno mai più; che per me non ci sarà e forse già ora non c'è più forma di redenzione e di rivalsa. Ed ovviamente questi pesanti macigni dei fallimenti passati, e delle paure per il futuro, pesano sulle mie spalle, che purtroppo continuano a dimostrarsi troppo fragili per riuscire a reggere in maniera sana tutto il negativo, e bilanciarlo col positivo. La ragione di ciò più ovvia? Ho forti problemi di autostima, contornate da una serie di traumi e brucianti fallimenti, che mi hanno reso la persona che sono, ed ancora oggi mi tormentano, e dei quali in molti casi me ne faccio una colpa capitale. Perché forse nella ridicola e patetica galleria che è la mia esistenza, la cosa più pietosa e con cui combatto è la mia tendenza ad essere il primo e più spietato giudice di me stesso. Del resto quale persona può farmi più male e colpirmi nei posti che più cerco di nascondere, di una persona che vive con me da tutta la mia vita, e sa per filo e per segno tutti i miei fallimenti e le stronzate che ho fatto? E su questa mancanza di stima per me stesso, ed anzi di forte astio e colpevolizzazione per tutto quel che di sbagliato la vita mi ha riservato, si riflette ovviamente la trascuratezza che ho di me stesso: nel mio aspetto fisico; nella mia salute fisica e mentale; nei vizi e gli errori/orrori che ho fatto a me stesso e alle persone che mi sono vicine; nel mio relazionarmi agli altri, e valutare quanto meritassi di essere rispettato e amato da suddette persone.

    Tutto questo male che ho fatto, che ho riservato a me stesso, si è riversato negli atteggiamenti autodistruttivi che potete immaginarvi, anche quelli più brutti: inasprimento dei lati più negativi e tossici del mio carattere per larga parte della mia adolescenza e del mio ventennio di età; un erosione senza sosta dei rapporti con i miei familiari, le persone che mi amano e mi sostengono, volenti o nolenti, da 29 anni; la perdita di tante amicizie che ritenevo importanti fino a qualche anno fa, ma che non potevano stare ai miei "tempi"; e soprattutto... l'autolesionismo. Non scenderò ASSOLUTAMENTE nei dettagli, ancor di più su questo fronte, visto che tra le tante motivazioni ovvie, non ho ancora la forza mentale e la salute per riportare alla mente tutti i mali che mi hanno afflitto, e tutti quei periodi in cui mi sentivo vicino alla fine. Posso dire che in questo costante tiro alla fune tra una ricerca di una vita sana e costruttiva di rivalsa e realizzazione, e la facilità in cui crollo nei miei soliti schemi mentali, nei miei soliti errori e bias comportamentali per ulteriormente complicarmi le cose e distruggermi ogni speranza, nell'ultimo anno le cose sono precipitate abbastanza. Il peso della mia inadeguatezza e della mia debolezza mentale di intenti, mi ha da sempre portato a chiudermi in me stesso, e lottare da solo con i miei demoni e arrivare anche a mentire e dire tante bugie ai miei genitori, ai miei amici, alle mie ex compagne, per nascondere l'enormità dei miei fallimenti e della gravità del mio (mal)esistere. Con lo psicologo e le numerose sedute e terapie che ho intrapreso, ero migliorato tantissimo e scoperto tanti lati positivi di me e piccoli successi, che aprivano mai come ora spiragli di speranza. Ma purtroppo le conseguenze di tutto ciò che non ho detto e non ho fatto in passato, col passare del tempo e l'avanzare della mia età, hanno acuito i conflitti che ho con i miei, che mai come in questi ultimi 18 mesi mi fanno pesare cosa significhi per loro guardarmi ancora essere ad un punto fermo, morto, della mia vita, senza riuscire ad essere all'altezza di quelle briciole di aspettative sono rimaste per me. E sono tornato a mentire, a chiudere la porta a tutti quelli che volevano sapere come me la passassi; quali idee si insinuavano (nuovamente) nella mia testa; cosa stavo facendo della mia vita.
    E sono arrivato dunque alla fine del mese appena passato che dopo l'ennesimo litigio con i miei familiari, ho avuto uno dei peggiori attacchi di panico e crisi di iperventilazione che abbia mai avuto nella mia vita. Dopo una serata passata al pronto soccorso per controlli vari, ho cominciato a vedere uno psichiatra e sottostare ad una necessaria terapia che dovrebbe accompagnarmi almeno nei prossimi 2 anni, e in cui dovrò tornare ad assumere farmaci che mi aiutino, si spera definitivamente, a darmi le armi necessarie per riuscire a superare le sabbie mobili dove sono impantanato, e riuscire davvero ad essere una persona sana.


    E quindi basta... so di aver già buttato giù un sermone assurdo e difficile da digerire. E di questo stavolta mi scuso davvero di tutto cuore, soprattutto con quegli amabili amiconi che non tarderanno a farmelo pesare, se mai arrivassero fino a qua :P Alla fine motivi precisi per cui ho deciso DAVVERO di scrivere questo post, che fino a 10 giorni fa neanche avevo seriamente voglia di buttar giù, non li so precisamente. Avevo sicuramente bisogno di informarvi, soprattutto coloro di voi che davvero si sono preoccupati per le mie improvvise dichiarazioni di "addio"; così come avevo bisogno di sfogarmi, e ricordare a me stesso tutto quello che ho passato in questi anni, e tutto il male che mi sono fatto. Per quel che vi interessa, vi comunico che, seppure non assiduamente, cercherò di ritornare a scrivere e partecipare alla vita del forum, come già da ieri ho provato a fare. Che ci devo fare: a voi, anche i più infami e bastardoni, voglio un gran bene e mi dispiaceva di abbandonarli e non sentirmi più parte del "gruppo". Ridendo e scherzando TDN mi accompagna da 13 anni, e sono letteralmente cresciuto e diventato un adulto sopra queste pagine. E in un certo senso tutti voi, utenti andati via, che quasi più scrivono, e che ho conosciuto negli ultimi anni, siete stati anche la mia compagnia e una delle mie poche certezze e ancore che mi hanno tenuto a galla in tutti questi anni. E per questo posso dirvi solo grazie, e forza Napoli <3
     
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    Leo scrivi, scrivi, scrivi e intendo seriamente, mi pare che ti appassioni tantissimo.
     
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    Grazie per aver condiviso con noi il Leonardo che combatte tutti i giorni col mondo e con se stesso. Potrei essere tuo padre, ho 53 anni, e mi sto finalmente convincendo, dopo anni, di iniziare finalmente un percorso psicologico che non so dove mi porterà. Le belle persone, le persone sensibili - spesso quelle con più cultura - sentono su di sé le colpe dell'universo e questo peso può diventare talmente asfissiante da soffocare. Ti abbraccio forte e ancora grazie per le meravigliose parole e per la tua splendida complessa semplicità.
     
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    Premetto che potrò sembrare inopportuno, qualunquista e superficiale, intervenendo su fatti che non conosco, attinenti a una persona che non conosco, ma qualche consiglio - da persona un po’ più anziana di te - mi sento comunque di volertelo dare, alla luce di quel che ho letto. Magari cestina tutto, non è un problema.

    E dunque: non preoccuparti di doverti per forza “realizzare” per far contento qualcun altro.
    Coltiva i tuoi interessi, i tuoi talenti.
    Fai quello che ti fa sentire bene.
    Abbandona tutto quello che è patina inutile, come le vite artificiali che emergono dai social, che non sono il corretto riferimento.
    Pensa che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale deve pensare solo a come arrivare VIVA alla fine della giornata, altro che al ritardo negli studi universitari.
    Sei in un’età oggi tremendamente difficile, la nuova adolescenza, ossia i trent’anni; è il momento in cui non ti iniziano più a chiedere cosa vorrai fare da grande, ma cosa fai, cosa hai già realizzato e prodotto.
    Perchè questa è la società in cui viviamo: se hai un’auto sgarrupata perché preferisci spendere soldi collezionando libri, se vivi in una casa modesta perchè fai beneficenza, se fai un lavoro onesto ma non troppo in vista, non sei catalogabile tra i “vincenti”, non rientri in uno schema decriptabile e, quindi, tendenzialmente vieni guardato con sospetto.
    Soprattutto, non preoccuparti per il tempo che scorre, perché - anche se ancora non lo sai - esso gioca a tuo favore, in quanto, tra un po’, l’asticella delle aspettative (tue e di chi ti circonda) calerà, la tua maturità e consapevolezza aumenterà, e sarà allora (e non prima) che potrai sferrare il colpo d’ala decisivo e dare un senso compiuto a tutto.
    Quindi stai sereno, resetta, riparti al tuo ritmo e alla tua andatura, vivi la tua vita e fregartene delle sovrastrutture esterne.
     
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    Ciao Leo non credo che abbiamo interagito molto ma ci tenevo comunque a risponderti perché ci sono passato anch'io e so bene cosa vuol dire.
    Sarò banale ma una cosa che ho imparato è che situazioni del genere non vanno combattute con veemenza per farle sparire subito ma vanno comprese e bisogna imparare a conviverci,sapendo che spesso momenti di sconforto potrebbero tornare. Magari sembra un po' pessimista ma a me ha aiutato a stare meglio.
    Purtroppo essere sensibili ed empatici è bellissimo ma è anche una maledetta condanna.


    P.S. Voglio un premio per aver letto tutto
     
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    Ammetto che non ce l'ho fatta a leggerlo tutto in una volta.

    Anch'io , ahime' ho l'eta' per esserti padre e mi limito solo a dirti che hai tanta, tantissima vita davanti e cerca di vivere piu' spensierato che puoi.

    Le convenzioni sociali sono li per dare una linea guida ma ognuno deve sentirsi libero di vivere l'unica vita che abbiamo come ci pare.

    Spero che ti liberi dalla necessita' farmacologica il prima possible e continua a seguire il Napoli che e' la migliore medicina per il corpo e l'anima.
     
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    In bocca al lupo, d’altronde sei coraggioso a parlarne apertamente, questo è il tuo punto di forza perché è il giudizio che ci tormenta sempre. Non ti conosco ma scrivi davvero tanto però sei sempre giusto devo dirlo, dietro un telefono, una tastiera c’è tanta vita che andrebbe sempre rispettata e alle volte nasconde umiltà, passione e tanto altro. Anche a me è venuta la voglia di andare via dal forum ma poi ho pensato (anche non conoscendovi personalmente) che almeno i miei pensieri io possa condividerli con i miei fratelli di fede perché su una cosa siamo tutti d’accordo, il Napoli, che va al di là delle critiche giuste ed ingiuste che siano perpetrate qui sul gruppo.
     
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    Leo, in bocca al lupo per tutto e vorrei tanto fermarmi qui ma un paio di cose non riesco a non dirtele:
    - Ci vuole grande consapevolezze e maturità per ammettere di avere un problema e volerlo risolvere, quindi secondo me, sei sulla buona strada.
    - Fai poche cose, falle bene, fai solo quello che ti piace davvero e vedrai che troverai la tua strada, l'unico consiglio che mi sento di darti con 20 anni più di te sulle spalle, fai le cose con passione, falle bene, solo questo.

    Edited by NeoTT - 11/7/2022, 10:15
     
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    Ciao Leo.....è un vero piacere rileggerti (te lo dico con la sincerità di uno che ti ha sempre letto fino alla fine, virgole e punti compresi,che a volte non ha condiviso le tue idee....ma sempre ha apprezzato la tua dotta esposizione degli argomenti... Le lungaggini ,spesso fraintese, ...son sempre state utili per una corretta esplicazione dei fatti delle idee, pertanto sempre giustamente appropriate)
    Anche io (come qualche altro amico del forum) potrei anagraficamente essere tuo padre....e leggendo la tua lettera aperta ho provato una profonda commozione...In te ho rivisto tutti i problemi che affliggono mio figlio,finanche le stesse ambizioni e la scelta per un percorso di studio umanistico....
    Quello che mi viene da dirti...(ma è come se lo dicessi a mio figlio....il quale come te vive un momento di conflitti con il mondo ,con la vita ed anche con i propri genitori)...è che
    dovete sapere che un genitore non sarà mai un vostro nemico... Un genitore è sempre pronto a sostenere un figlio, nelle proprie possibilità ma anche oltre.... Non sarete mai da soli...credeteci.
    A volte purtroppo è la paura di lasciarvi un giorno inermi o impreparati contro le insidie della vita che ci spinge a sbagliare facendoci apparire pretenziosi o severi nei giudizi...apparentemente delusi di fronte al mancato raggiungimento delle aspettative(probabilmente è
    Solo il nostro modo sbagliato per cercare una vostra reazione alla forma di apparente torpore che vi attanaglia)....Anche noi siamo umani... quindi influenzabili dall'epoca in cui viviamo...Dove se uno non è svelto e rapido nell'affrontar (spesso sbagliando anche le scelte importanti pur di far presto) le cose o realizzare un qualcosa (seppur inutile) è considerato uno sicuramente candidabile al fallimento..
    La tua scelta di un percorso "accompagnato" è scelta saggia.....(anche nostro figlio l'ha fatta ed ancora la fa)
    Ma va completata.....l'accompagnamento serve anche per i genitori....(io e mia moglie facemmo questa scelta un po di tempo fa....) solo così si riesce a capire ad imparare...che ogni essere umano ha i suoi tempi...le sue preferenze...le sue idee.. inalienabili.
    Non esiste uno schema univoco in grado di catalogare quello giusto o quello sbagliato...
    Prendetevi il tempo che vi occorre...fate le scelte che preferite...vivete la vostra vita e sopratutto la vostra libertà.... ... state tranquilli..noi genitori saremo sempre al vostro fianco...fino a che Dio (o il destino,per i non credenti)ce ne darà la possibilità...
    P.s. forza ragazzi... tutti
     
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    Leo, ho letto tutto e sei riuscito a farmi commuovere.
    A 75 anni ho ricevuto un'altra bella lezione di vita che
    conserverò nel cofanetto di velluto dei miei ricordi più
    cari e belli. Voglio leggerti ancora per altri 25 anni,
    quando sarò su questa tastiera a seguire centenario
    tremolante le vicende del nostro amato Napoli
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    Caro Leo
    da padre ti dico solo che la vita non è fatta di obiettivi, ma di percorsi, che ti porteranno a vivere
    è solo questo che devi fare
    vivi
    cammina sempre a testa alta e fidati dell'unica persona che ti conosce, te stesso
    questo non vuol dire cancellare o eliminare gli altri, perchè il bello del percoso sono proprio le persone che incontrerai nel tuo cammino, uomini, donne, bambini, ognuno dei quali ti lascerà qualcosa e tu lascerai qualcosa a loro; accettali nel tuo mondo, fatti invadere dalla bellezza che è la vita
    scrivi in modo bellissimo, usa questa forza che è in te che forse nei modi e nelle parole non riesci ad esprimere, ma che esprimi benissimo nello scrivere; scrivi di te, dei tuoi interessi, delle tue passioni perchè ti faranno capire tanto di te stesso, di che bella persona c'è dentro di te, che forse non riesce ancora ad uscire fuori ma è li... lo sento nelle vibrazioni delle tue parole, c'è un gran cuore, ma dopotutto è ovvio, c'è un cuore azzurro che pulsa

    scrivi, scrivi e scrivi ancora, c'è tanta gente che vuole leggerti, c'è tanto di te che vuole uscire, e se le parole scritte sono il tuo modo di esprimerti meglio, beh usale; ognuno di noi comunica in modo diverso
     
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    Premetto che nonostante i tuoi timori più o meno fondati (si dice fin troppo spesso che i tuoi post siano troppo lunghi per essere letti, ma non vorrei che queste battute da parte di molti di noi avessero finito per convincerti che davvero nessuno legga i tuoi messaggi che vanno oltre le dieci righe... dal tuo post qui mi è un po' parso di avvertire un timore simile) ho letto dalla prima all'ultima riga, e stavolta più che mai ne è valsa la pena.

    Non deve essere stato facile aprirti così su questioni tanto sofferte e personali che da lungo tempo e tuttora ti attanagliano, ma questo ti fa ancora più onore in una società dove ancora troppo frequentemente passa il messaggio sbagliato che confidare malesseri interiori sia sinonimo di debolezza, quando invece ciò richiede una forza immensa! Potrà sembrare strano, ma hai già compiuto il primo passo verso un futuro migliore nel momento in cui hai smesso di nascondere i tuoi problemi (in primis a te stesso, e poi a chi ti circonda e vuole vederti felice).

    A livello universitario la tua situazione ricorda maledettamente la mia, e non solo perché come te vengo dal percorso umanistico: a un certo punto, complice una relazione sentimentale finita male e tanti dubbi che mi avevano accompagnato a lungo sulle mie capacità e su quale carriera fosse adatta a me, ho visto tutti i compagni di studi laurearsi in successione prima di me e ho faticato tantissimo a ricostruire una rete di amicizie una volta iniziato il corso di laurea magistrale, con pochi (ma buoni) amici a cui devo tantissimo.

    Questo è fondamentale: per quanto possa essere faticoso mentalmente o imbarazzante stringere nuove amicizie, non arrenderti mai e non pensare che sia il tuo destino restare da solo a lottare contro ogni difficoltà. Nessun uomo è un'isola, e non è solo una frase fatta.

    Non conoscendo invece abbastanza nel dettaglio la situazione con i tuoi famigliari, non posso darti consigli utili qui. Ma una cosa mi sento di dirtela: non importa quanto tu possa sentire di averli delusi e credere di non meritare ulteriori supporti psicologici, se non dovessero esserti vicini mentre lotti per tirarti fuori da queste sabbie mobili sono loro ad essere in errore e per quanto possa essere sconfortante l'idea, desidero che tu possa tornare ad essere felice a prescindere da loro. Poi, quando ciò accadrà, sarai tu ad avere la libera scelta di ricostruire un rapporto migliore con loro, se è ciò che desideri.

    Infine, come detto giustamente da altri, non pensare di essere "fuori tempo massimo" su tutte le scelte importanti. Là fuori è pieno di persone che hanno conseguito la prima laurea a 60 e più anni, hanno trovato una persona con cui condividere gioie e dolori dopo i 70 anni e hanno avuto figli alle soglie dell'andropausa. E il bello sai qual è? Che nessuna di queste cose è necessarie per legge :)

    Mi unisco al pensiero di chi qui sopra ti fa notare che hai il dono di mettere su carta una grande e meravigliosa sensibilità, e questo talento necessita dei suoi tempi per essere coltivato con serenità. Metti il tuo benessere mentale al primo posto, affidalo come giustamente stai facendo ad un professionista che ti farà uscire da quel tunnel nel modo migliore e dimentica le vecchie nozioni di chi pensa che andare da uno psicologo o psichiatra significhi essere pazzi o "rotti" come un dispositivo difettoso. In una società ideale tutti ci affideremmo ad un esperto nei momenti difficili (che, ti garantisco, capitano a tutti) e forse questo mondo avrebbe molte meno brutte notizie.

    Permettimi ora di chiudere con una battuta: ma quando parli di "piccoli articoli" nel tuo post a chi vuoi darla a bere? :bleh:

    PS: comunque tifando Napoli ci siamo condannati tutti a una vita di dispiaceri con poche gioie nel mezzo, roba che farebbe fare i rasponi a due mani a Schopenhauer :D
     
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    Leo scusami, ho letto solo adesso il tuo post. Sei una persona molto profonda, piena di consapevolezza di sé, e credo tu abbia un coraggio enorme. Sei SICURAMENTE un vincente. E porca miseriaccia voglio credere e in fondo ci credo con tutto me stesso che questa incomprensibile faccenda che è la vita per una sorta di equilibrio cosmico fatto di energie contrarie e diverse ti ripaghi presto con una quantità enorme di soddisfazioni e serenità. Dai, amico, ce la farai senza alcun dubbio!
     
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    Scusatemi ragazzi se ripesco questo topic, Ma a parte non mi sembrava il caso di riaprirne uno, visto che la sezione non è il mio diario personale :D ma diciamo che è quello più appropriato, visto che è un continuo delle cose di cui parlai qualche mese fa.

    Innanzitutto Lasciatemi ringraziare ciascuno di voi per le bellissime cose che mi hanno detto, e anche per i tanti consigli e parole di vicinanza fraterni o anche paterni che mi avete mostrato. Per chi vive in una situazione (mentale) come la mia è troppo facile far parlare le paure, le paranoie, il senso di disfattismo, e quella sensazione che nulla ha senso e che non c'è modo per cambiare le cose. Quindi i vostri commenti sono stati una luce che mi ha aiutato a ragionare e vedere le cose in una prospettiva un po' più tranquilla, ragionata e piantata nella realtà
    Purtroppo però il mio malessere continua ad esserci, e continua a trasformare ogni giorno in una battaglia nuova da affrontare per portare avanti questa infinita guerra con me stesso, e le "nuvole nere" che offuscano la mia mente. Sto ancora cercando di trovare me stesso, e tutto quell'insieme di forze e di stimoli che mi permettano di fare passi decisi e trovare quel sentiero giusto per realizzarmi, senza che il passato e le sue negatività residue stiano a fiondarmi giù in una spirale.

    Queste ultime 2 settimane sono state un po' più dure con ancora tanti problemi e situazioni spiacevoli, e che per macabra coincidenza sono culminati mentre si consumava la vicenda Diana Biondi. Per chi non lo sapesse sto parlando dell'ennesimo studente della mia facoltà che non ha retto tutte le pressioni e le cose taciute e nascoste ai propri genitori, e dopo aver seguito un corso, si è suicidata gettandosi da un dirupo. Una questa ragazza anche più piccola di me, che viveva in un inferno troppo simile al mio. C'è sicuramente la paura che forse senza il percorso che sto facendo negli ultimi mesi tra psicologi e psichiatra, ed un mio tentativo di Maggiore apertura e confidenza con le persone a me vicine, potrei essere anche io uno di quei tanti, TROPPI nome sulle cronache nere di un sistema universitario, che come costola della nostra società capitalistica, determina il tuo valore in base a quanto sei veloce e "cattivo", furbo nel trovare quanto prima il tuo spazio nel mondo, anche rubandolo ad un altro. Magari un giorno il mio nome è ugualmente finirà in quelle pagine, se non continuo a lottare, chi può saperlo...
    Insomma vicende come questa, che arrivano a coronare momenti già personalmente difficili e dove mi sembra di ricadere sempre nelle stesse problematiche, negli stessi vizi, mi fanno riflettere tanto. Nel male, perché la vita che conduco, i demoni con cui ogni giorno devo convivere fisicamente e mentalmente, non li augurerei al mio peggior nemico (al di fuori di me stesso), e mi dilania leggere di come ogni anno ci sono almeno 2-3 notizie come questa. Ma anche nel bene e nel senso che rispetto magari a queste persone io continuo a lottare e posso solo andare avanti, dopo tutto il male che mi sono fatto, dopo tutto il tempo che ho già buttato via, e il dolore che ho provato. Tutto questo deve avere un senso, no? Ne deve valere la pena, in qualche modo, eh? Devo per forza sperare che valga la pena andare avanti, dopo tutto questo tempo


    Questi sono momenti di grande fragilità che qualcuno potrà deridermi o anche biasimarmi, dicendomi che senso ha condividere in un forum con centinaia di sconosciuti certe cose così personali? Ma sento di doverlo fare, perché qui ho tanti amici, persone a cui mi sento vicino e con cui condivido più che una semplice passione per il Napoli.

    Perdonatemi ancora per il disturbo
     
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    Leo, noi compagni di tifo siamo qui tutti vicini a te, ma bisogna che tu vada al più presto a fare due chiacchiere con una persona competente per poterti dare una mano a soffiare via le nuvole e far tornare il sereno.
    Io non sono esperto ma se hai bisogno di qualsiasi consiglio o suggerimento di esperienza scrivimi pure in privato
    Ciao
     
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16 replies since 10/7/2022, 19:33   890 views
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