Prospettive future di un giovane un po' tormentato

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    Ciao ragazzi. Questo post nasce un po' come uno sfogo-pensiero. Non so se è la sezione giusta o se è contemplato dal regolamento, ma mi piace pensare di poter condividere dei pensieri con voi.
    Alla soglia dei miei 23 anni mi laureerò in Filologia Classica alla Federico II a luglio (laurea magistrale). In questi anni l'unico mio pensiero è stato giustamente studiare, studiare, studiare, senza farmi salire troppo panico sul futuro. Rimandare questi pensieri, però, non li elimina, prima o poi bisogna affrontare l'elefante nella stanza.
    La strada più "facile" per me (e d'altronde è quella per cui scelsi questo percorso cinque anni fa) sarebbe l'insegnamento di latino e greco nelle scuole. L'aggettivo è messo tra virgolette perchè tra concorsi molto "creativi", precarietà dei professori e stipendi molto poco adeguati la sensazione di dover continuare a farmi mantenere dai miei è forte.
    Questo mi permette di collegarmi a una nuova consapevolezza, maturata nel corso dei miei studi: voglio cercare di essere autonomo, senza gravare ancora dopo 23 anni sulle spalle dei miei. A questo si aggiunge un altro punto nevralgico: la volontà di andare fuori, non solo inteso come Nord Italia, ma proprio come estero. Senza questa esperienza sento di perdermi troppo e di non confrontarmi con realtà che potrebbero essere fatte per il mio carattere e il mio modo di intendere la vita. E anche, più banalmente, perchè gli stipendi sono superiori rispetto al Belpaese.
    Non sono stupido: mi rendo conto che la mia laurea è poco appetibile per l'estero. Però potrei provare altri percorsi, come insegnante di italiano madrelingua. E qui casca l'asino? Quanto sono richiesti i madrelingua italiani? Qualcuno che è già all'estero o ha altri tipi di esperienze me lo sa dire? Conosco inglese e tedesco e non ho problemi a mettermi sotto e ottenere qualche certificazione che attesti il mio livello.
    Probabilmente avrei altre cose da dire e non mi vengono in mente ora. D'altronde il post è già abbastanza lungo, sto scrivendo di getto e non ho più neanche la percezione di quanto ho scritto.
    So bene che non siete un'agenzia interinale e non pretendo mica che mi venite a risolvere i miei problemi e le mie incertezze. Tuttavia sento di poter condividere con voi qualche mia ansia e preoccupazione. Che poi sono le stesse che accomunano un po' tutta la mia generazione. C'è una pagina bianca lì dove posso scrivere quello che voglio, ma ho una paura terribile che esca fuori uno scarabocchio.
     
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    Caro professore, noi qui non possiamo dire cosa fare, ma soltanto aiutare a valutare tutte le possibili scelte. Quello che stai provando tu ora è più o meno quello che ho provato io qualche anno fa.
    La mia scelta è stata quella si puntare su un lavoro stabile che mi desse la certezza assoluta di darmi a campare fino alla pensione, il famoso "posto fisso". La mia vera ossessione non era il non voler fare niente, ma avere sicurezza, anche rinunciando a guadagnare di più e rinunciando a stare lontano dai miei cari, consapevole del fatto che per me sarà impossibile tornare a casa se non a pochi anni dalla pensione.
    Ora sei ancora molto giovane e puoi anche provare questa esperienza all'estero, che io ti consiglio, poiché, dovesse anche non soddisfarti, avresti comunque l'opportunità di tornare e provare a fare l'insegnante in Italia.
    Quello del professore sarà pure un mestiere poco retribuito, ma, come dice sempre un mio conoscente, alla fine di lavora circa per 18 ore settimanali, contro le 40 ore altrove. C'è molto tempo libero per se stessi a suo dire.
    Quindi la domanda da fare è, cosa vuoi dalla vita? Certezza, allora vai subito a fare il professore. Se vuoi invece nuove esperienze formative, allora vai all'estero.
     
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    CITAZIONE (Diakal @ 9/6/2023, 12:19) 
    Caro professore, noi qui non possiamo dire cosa fare, ma soltanto aiutare a valutare tutte le possibili scelte. Quello che stai provando tu ora è più o meno quello che ho provato io qualche anno fa.
    La mia scelta è stata quella si puntare su un lavoro stabile che mi desse la certezza assoluta di darmi a campare fino alla pensione, il famoso "posto fisso". La mia vera ossessione non era il non voler fare niente, ma avere sicurezza, anche rinunciando a guadagnare di più e rinunciando a stare lontano dai miei cari, consapevole del fatto che per me sarà impossibile tornare a casa se non a pochi anni dalla pensione.
    Ora sei ancora molto giovane e puoi anche provare questa esperienza all'estero, che io ti consiglio, poiché, dovesse anche non soddisfarti, avresti comunque l'opportunità di tornare e provare a fare l'insegnante in Italia.
    Quello del professore sarà pure un mestiere poco retribuito, ma, come dice sempre un mio conoscente, alla fine di lavora circa per 18 ore settimanali, contro le 40 ore altrove. C'è molto tempo libero per se stessi a suo dire.
    Quindi la domanda da fare è, cosa vuoi dalla vita? Certezza, allora vai subito a fare il professore. Se vuoi invece nuove esperienze formative, allora vai all'estero.

    Grazie mille per la risposta Diakal. La mia idea attualmente è: il professore lo posso sempre fare in Italia, basta partecipare a un concorso quando esce. Invece l'esperienza all'estero più tempo passa più hai meno possibilità di farla. Però il punto è fare quest'esperienza con una ratio: considerando il mio campo di formazione, all'estero cercano davvero madrelingua italiani e, se sì, dove devo vedere. Su internet non è che abbia trovato risposte esaustive e, perciò, mi chiedevo se sul forum ci fosse qualcuno che, vivendo fuori, potesse indirizzarmi un po'.
    Non per farmi troppo i fatti tuoi, ma, se puoi, soddisfazione questa curiosità: sei andato lontano da qui all'estero o "semplicemente" al nord?
     
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    CITAZIONE (Professor Naso @ 9/6/2023, 12:32) 
    Grazie mille per la risposta Diakal. La mia idea attualmente è: il professore lo posso sempre fare in Italia, basta partecipare a un concorso quando esce. Invece l'esperienza all'estero più tempo passa più hai meno possibilità di farla. Però il punto è fare quest'esperienza con una ratio: considerando il mio campo di formazione, all'estero cercano davvero madrelingua italiani e, se sì, dove devo vedere. Su internet non è che abbia trovato risposte esaustive e, perciò, mi chiedevo se sul forum ci fosse qualcuno che, vivendo fuori, potesse indirizzarmi un po'.
    Non per farmi troppo i fatti tuoi, ma, se puoi, soddisfazione questa curiosità: sei andato lontano da qui all'estero o "semplicemente" al nord?

    Ciao Prof., nomen omen,prova a dare una occhiata a questo link

    Ti premetto che non troverai nessun risposta ma solo qualche spunto. Io all'estero ci ho lavorato e quando posso, per motivi personali, ci torno. Le realtà che ho conosciuto nei settori che t'interessano sono solo un piccolissimo esempio. Centri culturali italiani ne esistono e richiedono posizioni di docenti madrelingua ma ci si arriva molto per conoscenza, almeno per quelle che ho visto io in Sud America. Considera che ovunque sceglierai di andare oltre all'Italiano dovrai conoscere bene la lingua del posto e l'inglese. Non voglio scoraggiarti, tutt'altro. Avessi oggi la tua età non sarei mai rientrato in Italia. In bocca al lupo.
     
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    Non avere paura di sbagliare. Devi collezionare dei fallimenti prima di trovare la tua strada e prenderti un pò quello che capita che sia oro o merda.
    Quando avevo 20 anni ho mollato l'università dove mi ero appena iscritto, abbandonai tutto e andai a lavorare all'estero convivendo con altre persone ed è stata un'esperienza fondamentale.
    Sia per il lavoro sia per la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo e aprire nuovi orizzonti.
    Ovviamente non è tutto rosa e fiori, inizi a fare qualche lavoretto per mantenerti e poi se trovi qualcosa nel tuo settore di riferimento inizi a lavorare e creare contatti. Fuori sanno apprezzare una laurea molto più di qui, dove serve veramente a poco. Considerando che purtroppo in Italia l'università è diventata quasi un proseguimento della scuola, dove i genitori ti "pressano" per intraprendere percorsi del cazzo che non ti lasciano nulla. Ho visto gente fare colloqui che non sa fare una presentazione grafica, non sa gestire un PDF, non sa creare un progetto o interagire con le persone in maniera costruttiva. Il mio consiglio è sempre quello di imparare a fare cose che servono realmente nel mondo del lavoro, padroneggiare strumenti creativi per trasformare parole e idee in cose concrete, perchè sapere le cose o studiarle non basta.

    Io avevo voglia di tornare a Napoli (che amo) ho schiarito le idee ho iniziato a fare un percorso professionale specifico con qualche guadagno messo da parte e ho iniziato a lavorare facendo curriculum. Anche perchè dopo aver vissuto fuori non mi allettava l'idea di parcheggiarmi a lungo a casa dei miei, che diventa strettissima specialmente in un età dove vuoi piena libertà di vedere persone, scopare, fare spaghettate alle 3 di notte con gli amici e cazzeggiare. O giocare tutto il giorno ai videogame, insomma massima libertà.
    Visto che hai ancora l'età giusta, vai fuori e vivitela senza paura.
     
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    CITAZIONE (Professor Naso @ 9/6/2023, 12:32) 
    Grazie mille per la risposta Diakal. La mia idea attualmente è: il professore lo posso sempre fare in Italia, basta partecipare a un concorso quando esce. Invece l'esperienza all'estero più tempo passa più hai meno possibilità di farla. Però il punto è fare quest'esperienza con una ratio: considerando il mio campo di formazione, all'estero cercano davvero madrelingua italiani e, se sì, dove devo vedere. Su internet non è che abbia trovato risposte esaustive e, perciò, mi chiedevo se sul forum ci fosse qualcuno che, vivendo fuori, potesse indirizzarmi un po'.
    Non per farmi troppo i fatti tuoi, ma, se puoi, soddisfazione questa curiosità: sei andato lontano da qui all'estero o "semplicemente" al nord?

    Io sono semplicemente al Nord, e nemmeno troppo a nord.
     
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    CITAZIONE (Renica-119 @ 9/6/2023, 12:48) 
    Ciao Prof., nomen omen,prova a dare una occhiata a questo link

    Ti premetto che non troverai nessun risposta ma solo qualche spunto. Io all'estero ci ho lavorato e quando posso, per motivi personali, ci torno. Le realtà che ho conosciuto nei settori che t'interessano sono solo un piccolissimo esempio. Centri culturali italiani ne esistono e richiedono posizioni di docenti madrelingua ma ci si arriva molto per conoscenza, almeno per quelle che ho visto io in Sud America. Considera che ovunque sceglierai di andare oltre all'Italiano dovrai conoscere bene la lingua del posto e l'inglese. Non voglio scoraggiarti, tutt'altro. Avessi oggi la tua età non sarei mai rientrato in Italia. In bocca al lupo.

    Grazie mille Renica. Ho visto anche io quel link del Miur e le candidature partono a gennaio, quindi ci vuole ancora un po' di tempo.
    Da quanto mi dici, ad ogni modo, dovrei andare sul posto che mi scelgo, anche un po'alla sprovvista, e tentare di crearmi una rete di conoscenze. Questa prospettiva mi fa un po' paura perchè significherebbe muoversi senza sapere se realmente avrò un lavoro e rischiare di affondare soldi su soldi e non so se posso permettermelo.
    Sulla possibilità di restare all'estero, nel caso in cui riuscissi ad andarci, non la escluderei assolutamente. Non ho viaggiato molto, ma quando sono stato a Berlino una settimana ho avuto sensazioni iperpositive. Non escludo affatto che anche in una città UK potrei avere le stesse vibes. L'America, invece, resta una suggestione molto potente, ma allo stesso tempo qualcosa di molto lontano se non ci vai con criterio.

    CITAZIONE (sepho @ 9/6/2023, 13:03) 
    Non avere paura di sbagliare. Devi collezionare dei fallimenti prima di trovare la tua strada e prenderti un pò quello che capita che sia oro o merda.
    Quando avevo 20 anni ho mollato l'università dove mi ero appena iscritto, abbandonai tutto e andai a lavorare all'estero convivendo con altre persone ed è stata un'esperienza fondamentale.
    Sia per il lavoro sia per la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo e aprire nuovi orizzonti.
    Ovviamente non è tutto rosa e fiori, inizi a fare qualche lavoretto per mantenerti e poi se trovi qualcosa nel tuo settore di riferimento inizi a lavorare e creare contatti. Fuori sanno apprezzare una laurea molto più di qui, dove serve veramente a poco. Considerando che purtroppo in Italia l'università è diventata quasi un proseguimento della scuola, dove i genitori ti "pressano" per intraprendere percorsi del cazzo che non ti lasciano nulla. Ho visto gente fare colloqui che non sa fare una presentazione grafica, non sa gestire un PDF, non sa creare un progetto o interagire con le persone in maniera costruttiva. Il mio consiglio è sempre quello di imparare a fare cose che servono realmente nel mondo del lavoro, padroneggiare strumenti creativi per trasformare parole e idee in cose concrete, perchè sapere le cose o studiarle non basta.

    Io avevo voglia di tornare a Napoli (che amo) ho schiarito le idee ho iniziato a fare un percorso professionale specifico con qualche guadagno messo da parte e ho iniziato a lavorare facendo curriculum. Anche perchè dopo aver vissuto fuori non mi allettava l'idea di parcheggiarmi a lungo a casa dei miei, che diventa strettissima specialmente in un età dove vuoi piena libertà di vedere persone, scopare, fare spaghettate alle 3 di notte con gli amici e cazzeggiare. O giocare tutto il giorno ai videogame, insomma massima libertà.
    Visto che hai ancora l'età giusta, vai fuori e vivitela senza paura.

    Grazie per la tua testimonianza sepho. Se non sono troppo impudente, mi farebbe piacere saoere un po' il percorso che hai fatto. Se non in pubblica piazza, anche tramite un MP. ^_^
    Purtroppo io credo di non essermi scelto una laurea molto spendibile in un contesto extraitalico, ma ciò non toglie che, acquisendo competenze diverse e trasversali oltre la laurea, non possa riuscire a rendere più appetibile la mia figura professionale. È vero pure che a me manca quel pizzico di sana follia giovanile di lasciare tutto e catapultarmi senza freni in una nuova realtà. A questo si aggiunge anche chi mi scoraggia in famiglia, dicendo cose che più o meno suonano così "vir e nun fà strunzat" "se vai fuori devi avere un progetto, non puoi andarci così" ed ecco che la pressione sale.
    Ad ogni modo a fine luglio/inizio agosto dovrebbe arrivarmi anche il passaporto e sarebbe un'altra carta da giocarmi.

    Grazie per tutti i vostri contributi. Quantomeno esce fuori un confronto interessante ^_^
     
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    CITAZIONE (Professor Naso @ 9/6/2023, 13:07) 
    Grazie per la tua testimonianza sepho. Se non sono troppo impudente, mi farebbe piacere saoere un po' il percorso che hai fatto. Se non in pubblica piazza, anche tramite un MP. ^_^
    Purtroppo io credo di non essermi scelto una laurea molto spendibile in un contesto extraitalico, ma ciò non toglie che, acquisendo competenze diverse e trasversali oltre la laurea, non possa riuscire a rendere più appetibile la mia figura professionale. È vero pure che a me manca quel pizzico di sana follia giovanile di lasciare tutto e catapultarmi senza freni in una nuova realtà. A questo si aggiunge anche chi mi scoraggia in famiglia, dicendo cose che più o meno suonano così "vir e nun fà strunzat" "se vai fuori devi avere un progetto, non puoi andarci così" ed ecco che la pressione sale.
    Ad ogni modo a fine luglio/inizio agosto dovrebbe arrivarmi anche il passaporto e sarebbe un'altra carta da giocarmi.

    Grazie per tutti i vostri contributi. Quantomeno esce fuori un confronto interessante ^_^

    Io sono andato a Londra quando era ancora UE nel 2012 l'anno delle olimpiadi.

    Avevo iniziato giurisprudenza ma non mi stimolava, provai a cambiare con lettere ma anche lì dopo qualche esame fatto ho capito che non era il mio mondo.
    Quello che mi piaceva fare era disegnare, lavorare con gli strumenti digitali, scrivere e quindi mi sono inserito più nel marketing, pubblicità e realizzazioni grafiche.

    Ho fatto dei corsi di formazione per padroneggiare le suite di Adobe e di office e dopo ho iniziato a lavorare sia freelance che con agenzie di comunicazione.

    Ma ti dico durante il percorso ho trovato tanta gente con laurea o meno che veniva da percorsi diversi ma comunque era fondamentale nella gestione di determinati task. Quindi alla fine più che il pezzo di carta, conta come sai mettere in gioco quello che sai. Anche se hai una laurea in lettere non è detto che tu all'estero non possa lavorare per le risorse umane di un'azienda X, o nell'organizzazione di eventi se ti piace il contesto e sai dove mettere le mani o con chi e come relazionarti.

    Ma queste cose le impari facendo cose e mettendo le mani in pasta. Altrimenti non fa esperienza ne con le cose, ne con le persone. E ti servono entrambe per lavorare.

    Poi se non trovi qualcosa che ti stimola o ti dà certezze, puoi fare sempre i concorsi.
    La tranquillità e uno stipendio sicuro anche se non altissimo, già dai 30 anni la rivaluti.
     
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    CITAZIONE (sepho @ 9/6/2023, 16:07) 
    Io sono andato a Londra quando era ancora UE nel 2012 l'anno delle olimpiadi.

    Avevo iniziato giurisprudenza ma non mi stimolava, provai a cambiare con lettere ma anche lì dopo qualche esame fatto ho capito che non era il mio mondo.
    Quello che mi piaceva fare era disegnare, lavorare con gli strumenti digitali, scrivere e quindi mi sono inserito più nel marketing, pubblicità e realizzazioni grafiche.

    Ho fatto dei corsi di formazione per padroneggiare le suite di Adobe e di office e dopo ho iniziato a lavorare sia freelance che con agenzie di comunicazione.

    Ma ti dico durante il percorso ho trovato tanta gente con laurea o meno che veniva da percorsi diversi ma comunque era fondamentale nella gestione di determinati task. Quindi alla fine più che il pezzo di carta, conta come sai mettere in gioco quello che sai. Anche se hai una laurea in lettere non è detto che tu all'estero non possa lavorare per le risorse umane di un'azienda X, o nell'organizzazione di eventi se ti piace il contesto e sai dove mettere le mani o con chi e come relazionarti.

    Ma queste cose le impari facendo cose e mettendo le mani in pasta. Altrimenti non fa esperienza ne con le cose, ne con le persone. E ti servono entrambe per lavorare.

    Poi se non trovi qualcosa che ti stimola o ti dà certezze, puoi fare sempre i concorsi.
    La tranquillità e uno stipendio sicuro anche se non altissimo, già dai 30 anni la rivaluti.

    Molto interessante. Mi hai dato un po' di motivazione e speranza in più :D
     
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    Risposta molto soggettiva.

    Potenziali opportunità da esplorare:

    1. Nel settore privato all’estero, in particolare Germania, anche se non direttamente legato ai tuoi studi.

    2. Dottorato all’estero con borsa di studio.

    Potenziali approcci:

    A. Prendere il tutto con la leggerezza dei 20 anni.

    B. Capire, come uno scacchista, quali possano essere i benefici e costi dell’eventuale scelta nel breve e nel lungo periodo

    C. Capire da cosa si è motivati. A partire da motivazioni intrinseche (valori, piacere e senso di compiutezza per quel che si fa, etc) o estrinseche (soldi, carriera, etc) o mix

    D. Esplorare opportunità con quanti più mezzi a disposizione (chiedere nel forum, ricerca Google, ricerca chatgpt, Siti specializzati, passaparola, networking)

    In bocca al lupo.
     
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    Provo a dire la mia sull'aspetto "esperienze all'estero". Avendole fatte solo tramite viaggi organizzati e non effettivi percorsi di lavoro simili a quelli avuti da sepho per fare un esempio (anche perchè anche di ciò si parla), posso dirti che ancora oggi nutro un piccolo rimpianto in tal senso e sebbene adesso stia bene, sento di consigliarti, vista la giovane età, di tuffarti a capofitto. Non escluderei neanche la possibilità che nel corso di queste esperienze tu possa avere un autentico schiarimento delle idee, tanto male che va è un arricchimento a livello personale (e non è poco).
    Sono tempi difficili per la ricerca di un'occupazione, ma devi star tranquillo, perchè i modi per fare un capolavoro su una pagine bianca ci sono e ci saranno sempre, bisogna rimboccarsi le maniche e avere un pizzico di fortuna. :)
     
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    CITAZIONE (19|Vincenzo|26 @ 9/6/2023, 19:27) 
    Provo a dire la mia sull'aspetto "esperienze all'estero". Avendole fatte solo tramite viaggi organizzati e non effettivi percorsi di lavoro simili a quelli avuti da sepho per fare un esempio (anche perchè anche di ciò si parla), posso dirti che ancora oggi nutro un piccolo rimpianto in tal senso e sebbene adesso stia bene, sento di consigliarti, vista la giovane età, di tuffarti a capofitto. Non escluderei neanche la possibilità che nel corso di queste esperienze tu possa avere un autentico schiarimento delle idee, tanto male che va è un arricchimento a livello personale (e non è poco).
    Sono tempi difficili per la ricerca di un'occupazione, ma devi star tranquillo, perchè i modi per fare un capolavoro su una pagine bianca ci sono e ci saranno sempre, bisogna rimboccarsi le maniche e avere un pizzico di fortuna. :)

    Anche io ho lo stesso rimpianto, per questo gli consiglio di andare e provare, ma l'importante è essere felice e trovare il proprio posto nel mondo.
     
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    Non trascurare il suggerimento di Alfonso, il dottorato all'estero. E' una ottima possibilità per conoscere, con uno stipendio, una realtà diversa. Non conosco le dinamiche per le umanistiche ma quando un ragazzo esce da una facoltà scientifica generalmente trova facilmente una borsa per fare un dottorato all'estero. Se hai qualche docente all'Università con cui andare a parlare fatti una chiacchierata e magari saprà indirizzarti.
     
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    È bello vedere che in tanti abbiate risposto, ognuno portando la sua esperienza.
    Questione dottorato: a Napoli non voglio farlo. Non solo non voglio, ma credo nemmeno che ci sia spazio per me. Non sono stato bravo ad "ingraziarmi" i professori, quindi dovrei vedere all'estero. Le uniche risposte che mi hanno saputo dare i professori di greco, di filologia e quelli che si occupano di Erasmus sono state o evasive o insoddisfacenti o legate ai sei mesi/un anno all'estero all'interno del dottorato sempre da fare a Napoli.
    Da lì mi sono andato a informare da me per l'estero. Per la Germania esistono due strade: o fai il dottorato gratis entrando in contatto col professore tramite mail (senza stipendio per me è impraticabile) o controlli sulle pagine delle università (non tutte fanno Altertumswissenschaft, cioè scienze dell'antichità). Allo stato attuale su nessuna c'è l'annuncio di un dottorato. Terza strada: partire come studente italiano che fa il dottorato in Germania, le cosiddette borse DAAD. È un bel progetto, ma significa proporlo ora per iniziare tra circa un anno e mezzo, sempre se si viene presi e se trovano un'università che ricerca la tua figura professionale.
    Anche in America esiste una cosa simile con le borse Fulbright e le tempistiche sono le stesse.
    Quindi, seppur decidessi di percorrere questa strada e venissi preso, devo comunque arricchire il mio curriculum di qualche esperienza in quell'anno di attesa.

    Di certo, per chi ha posto in essere la questione, non cerco una ricchezza smisurata e infinita, voglio fare qualcosa che mi piace, è ovvio, ma soprattutto che mi faccia stare tranquillo. Insomma, ho praticamente sempre vissuto in una famiglia monoreddito con i miei due genitori e altri due fratelli più piccoli. L'arte di arrangiarsi è sempre stata di casa, ma penso sia naturale voler migliorare le proprie condizioni di partenza.

    Grazie sempre a tutti! TDN è una gran bella community <3
     
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    CITAZIONE (Professor Naso @ 9/6/2023, 20:56) 
    È bello vedere che in tanti abbiate risposto, ognuno portando la sua esperienza.
    Questione dottorato: a Napoli non voglio farlo. Non solo non voglio, ma credo nemmeno che ci sia spazio per me. Non sono stato bravo ad "ingraziarmi" i professori, quindi dovrei vedere all'estero. Le uniche risposte che mi hanno saputo dare i professori di greco, di filologia e quelli che si occupano di Erasmus sono state o evasive o insoddisfacenti o legate ai sei mesi/un anno all'estero all'interno del dottorato sempre da fare a Napoli.
    Da lì mi sono andato a informare da me per l'estero. Per la Germania esistono due strade: o fai il dottorato gratis entrando in contatto col professore tramite mail (senza stipendio per me è impraticabile) o controlli sulle pagine delle università (non tutte fanno Altertumswissenschaft, cioè scienze dell'antichità). Allo stato attuale su nessuna c'è l'annuncio di un dottorato. Terza strada: partire come studente italiano che fa il dottorato in Germania, le cosiddette borse DAAD. È un bel progetto, ma significa proporlo ora per iniziare tra circa un anno e mezzo, sempre se si viene presi e se trovano un'università che ricerca la tua figura professionale.
    Anche in America esiste una cosa simile con le borse Fulbright e le tempistiche sono le stesse.
    Quindi, seppur decidessi di percorrere questa strada e venissi preso, devo comunque arricchire il mio curriculum di qualche esperienza in quell'anno di attesa.

    Di certo, per chi ha posto in essere la questione, non cerco una ricchezza smisurata e infinita, voglio fare qualcosa che mi piace, è ovvio, ma soprattutto che mi faccia stare tranquillo. Insomma, ho praticamente sempre vissuto in una famiglia monoreddito con i miei due genitori e altri due fratelli più piccoli. L'arte di arrangiarsi è sempre stata di casa, ma penso sia naturale voler migliorare le proprie condizioni di partenza.

    Grazie sempre a tutti! TDN è una gran bella community <3

    TdN ha già affrontato in passato tematiche personali di chi sentisse il bisogno di aprirsi per un consiglio, una decisione o anche per un po' di conforto, è la casa di tutti e lo sarà sempre, fin quando si può fare qualcosa per dare una mano, lo si farà sempre. ;)
     
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21 replies since 9/6/2023, 10:08   393 views
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