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Un pensiero doveroso, ritengo, a quel grande artista che è stato Francesco Nuti. Adoravo i suoi primi film. Nel boom dei nuovi comici anni 80, che dalla tv erano passati al cinema, tra un Verdone più trasformista ma diciamo tradizionale nella comicità, un Troisi fantastico e innovatore, un Benigni dissacrante, e altri, c'era lui, Francesco Nuti, detto Cecco. Un'anima sensibile e poetica, più vicino a una comicità dadaista e surreale (venendo dai Giancattivi), ottimo regista anche, alcuni suoi lavori sono impedibili: Io Chiara e lo scuro, Caruso Paskowski, Tutta colpa del Paradiso, Stregati... Poi per megalomania forse volle sperimentare film più ambiziosi e probabilmente iniziò il suo declino. Aveva enormi problemi personali, per anni depresso e anche alcolista, fino a quella tremenda caduta dalle scale, quasi 20 anni fa, che lo immobilizzò e lo privò anche dell'uso della parola in questi ultimi, tremendi anni. Ora sei libero, Cecco, torna a volare alto e a sognare con la tua meravigliosa fantasia! Comunque la sua arte rimane, e invito chi non lo conoscesse bene a dare uno sguardo ai suoi film. Molti sono una carezza per il cuore. . -
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Non li vedo da una ventina di anni, caruso paslowski il mio preferito. R.I.P. . -
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R.i.p. . -
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RIPOSA IN PACE GRANDE ARTISTA . -
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Madonna che silenzio c'è stasera . -
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Riposa in pace . -
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Poteva avere una carriera come Benigni, grande attore.
“Dammi un bascino”.
RIP Francesco.. -
.Poteva avere una carriera come Benigni, grande attore.
“Dammi un bascino”.
RIP Francesco.
Per me assolutamente superiore come attore e regista. Benigni molto diverso, ovviamente, e può piacere o meno: un intellettuale più a tutto tondo. Ma io preferivo Nuti.. -
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Erano gli anni della comicità tagliente toscana...
Quella satira cattiva...irrispettosa e politicamente scorretta..(e non mi riferisco alle preferenze politiche) ..surreale che spesso straniva il pubblico.
Ma che strappava sorrisi..perché in fondo al cuore di ognuno di noi....c'è una vena di ironia-cattiva...(i Giancattivi,la formazione con Nuti, ne erano l'esempio piu' fulgido di quegli anni)
Il suo miglior film (per me) o perlomeno quello che ho amato di piu' è " io Chiara e lo scuro" (ma nel complesso tutta la trilogia del biliardo mi piacque)
Per le origini toscane..e la parlata, spesso nel pensiero del pubblico,si sovrapponevano lui e Benigni...ma sinceramente non c'erano collegamenti...
Due personaggi agli antipodi...
Nuti molto introverso riservato...quasi schivo ..
geniale ma spesso incompreso
Forse per questo morto gia' prima di morire...per la maggior parte degli italiani.
Benigni ha goduto piu' delle benevolenze del pubblico...forse piu' calcolatore?. -
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Artista cristallino, uomo tormentato, tanto. Purtroppo questi suoi problemi personali hanno fatto si che l’artista sia sparito dalle scene troppo presto ed ora leggo con profonda tristezza che è calato per sempre il sipario. Voglio ricordarlo mentre mangia un panino in Caruso Pascosky con quel suo modo di fare satira unico. Ciao Francesco . -
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artista di spessore forse nato nel tempo sbagliato
mi è sempre piaciuto molto e spesso secondo me non è stato capito fino in fondo, avrebbe meritato di più. -
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Una vita davvero sfortunata fino alla fine
Non ha mai avuto il credito e il successo che meritava
Visti gli ultimi anni di agonia forse meglio che sia andata così. -
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Che malinconia, salutiamo un grande, non è il successo che fa la differenza e lo si vede dai messaggi che mi precedono. . -
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È vero che la sua comicità era spesso politicamente scorretta, con scene in alcuni film nelle quali maltrattava ad esempio donne, animali, bambini... ma altrettanto spesso lui era la vittima dei soprusi di donne prepotenti, di colleghi arrivisti, di capi dispotici 😁Io ero piccolissimo quando lavorava coi Giancattivi, li ho scoperti meglio dopo. Anche lì nel trio lui era più la vittima, negli sketch, che il carnefice. Anzi, quasi una spalla, perché il leader e la mente del gruppo era Benvenuti. Infatti poi molti si sorpresero del fatto che da solista il più famoso divenne Nuti. Per certi versi un discorso simile a quello di Jerry Calà coi Gatti di vicolo miracoli. Le menti del gruppo erano probabilmente Nini Salerno per i dialoghi e i riferimenti culturali, e Smaila per la parte musicale. Però nel cinema sfondo' Calà.
Comunque in estrema sintesi vuoi perché aiutato dal lavoro di ottimi sceneggiatori vuoi perché ci metteva la sua genialità, i suoi film erano di una comicità difficilmente classificabile, unica, per questo mi piacciono tanto. Trovo delle affinità, nelle parti surreali-dadaista, volendo, con quell'altro geniaccio di Nichetti (che però non mi è mai piaciuto più di tanto).. -
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Anche a me piaceva molto. Con le dovute proporzioni, lo vedevo un po' come il Troisi toscano.
Rip.